Salerno, slot machine clonate: imposte evase per 4 milioni di euro
| di Marianna ValloneLa Guardia di Finanza del comando provinciale di Salerno ha eseguito 6 misure cautelari personali nei confronti di altrettante persone residenti nelle province di Napoli e Salerno. Sono stati ritenuti responsabili di una truffa ai danni dello Stato mediante la gestione di slot machine modificate e prive di collegamento alla rete telematica, al fine di evadere le imposte previste sui giochi da intrattenimento oltre che ingannare i giocatori, fruitori inconsapevoli di apparecchi “off-line”.
L’operazione Joker trae origine da un’attività di controllo nel corso della quale i militari della Compagnia di Cava de’ Tirreni hanno saputo che all’interno di un bar erano installate alcune slot machine non collegate alla rete telematica dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Il mancato collegamento alla rete, di fatto, precludeva il calcolo del Prelievo Erariale Unico, così come anche i controlli sulla corretta gestione delle vincite da elargire ai giocatori ai quali, ignari, non venivano garantite nelle percentuali previste. Le slot trovate, infatti, in condizioni di normale funzionamento ed in linea con le normative vigenti in materia di giochi, è provvista di un collegamento telematico che consente agli organi preposti il regolare controllo di ogni singola slot machine per il calcolo del relativo all’ammontare complessivo delle giocate effettuate, nonché il corretto esercizio nella restituzione delle somme da corrispondere in premi ai giocatori secondo le giuste proporzioni.
La titolare dell’esercizio commerciale, in particolare, allarmata dalla presenza delle Fiamme Gialle, tramite un apposito telecomando spegneva immediatamente le slot machine nel retro bottega che tra l’altro erano anche dotate di nulla osta di messa in esercizio falsi.
Le successive indagini compiute con attività d’intercettazione così come disposto dalla Procura della Repubblica, hanno consentito di individuare due garage nel Comune di Nocera Inferiore, adibiti a laboratorio, dove quotidianamente i responsabili manomettevano le schede informatiche di slot machine dismesse per alterarne il funzionamento.
I Finanzieri hanno poi scoperto che le macchine venivano installate presso diversi esercizi commerciali, nelle province di Napoli e Salerno, con la compiacenza dei gestori, che garantivano la propria disponibilità dietro compenso attinto dalle somme accumulate dalle macchine in accordo con i fornitori.
All’esito delle operazioni condotte, sono stati sequestrati 20 apparecchi ‘off line’ con relativi nulla osta di messa in esercizio falsi, 65 apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro manomessi, 236 schede da gioco e 61 nulla osta di messa in esercizio, ed è stato accertato un mancato versamento del PR.E.U. per oltre 4 milioni di euro, calcolato dai Monopoli che hanno applicato le aliquote previste per legge (fissate dagli interventi normativi in materia di stabilità economica e ricomprese tra il 19 ed il 21%) su un imponibile forfettario giornaliero di euro 3.000, per 365 giorni di presunto esercizio di ogni congegno rinvenuto.
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