San Giovanni a Piro, Palazzo: «Sul porto di Scario ecco la verità». Carte in procura
| di Maria Emilia Cobucci«Nonostante l’Amministrazione che rappresento provi profondo dolore per la tragica scomparsa del collega sindaco Angelo Vassallo e nonostante la vicinanza che lega la nostra Comunità a quella di Pollica, si ritiene che, in relazione alla Intitolazione del Piazzale del Porto di Scario, ci siano personaggi locali parimenti illustri e meritevoli che – per quanto si sono spesi per il nostro Comune – abbiano pieno diritto – prima di altri – alla intitolazione di piazze e strade del nostro territorio». E’ quanto dichiara Ferdinando Palazzo, sindaco di San Giovanni a Piro.
«Quanto, poi, alle gravi affermazioni contenute nell’articolo dal titolo ‘Porto di Scario, attenti a caos e mafie’, avendo piena consapevolezza della legittimità della gestione della porzione di porto affidata al Comune, in data odierna si è provveduto a trasmettere spontaneamente alla Procura di Vallo della Lucania tutto il relativo incartamento in uno al risultato economico di gestione – continua il primo cittadino -. Nella narrazione dei fatti operata nell’articolo di giornale si omette di riferire che il Municipio a fronte di una entrata di € 117.000 circa nel quinquennio 2010/2014 è passato, oggi, ad avere una entrata netta di € 256.000 circa nel quinquennio 2015/2020. Il dato numerico lascia poco spazio alla fantasia denigratoria con un aumento delle entrate per il Comune di circa 140.000 euro! Ma questo dato stranamente non viene diffuso».
«Nel contempo, la Giunta ha provveduto ad affidare l’incarico ad un legale per la tutela delle ragioni dell’Ente e dell’immagine stessa del paese. Desta stupore, infatti, l’affermazione di una attenzione delle “Mafie” per il Porto di Scario in quanto una presenza malavitosa non sarebbe sfuggita certamente alla attenta opera di prevenzione della Procura di Vallo della Lucania, né sarebbe potuta sfuggire all’Ufficio Locale Marittimo di Scario che opera già dallo scorso ottobre, né sarebbe potuta sfuggire alle tre Stazioni delle Forze dell’Ordine che sorvegliano il nostro territorio (Carabinieri, Carabinieri Forestali e, soprattutto, Capitaneria di Porto). Pertanto, ora, come Amministrazione chiederemo fermamente di conoscere da che fondamento generi questa sbandierata presenza di attenzionamento mafioso sul porto di Scario. Sarebbe oltremodo preoccupante se queste affermazioni fossero state partorite unicamente per fame di protagonismo o semplicemente perché frutto di parole non adeguatamente soppesate; in questo caso, sarà doveroso reclamare nelle sedi deputate una assunzione di responsabilità alla luce del danno all’immagine ed economico sofferto da Scario e dai suoi operatori turistici per una improvvida narrazione trasferita agli organi di stampa nell’imminenza di una estate di ripresa dopo un anno e mezzo di Covid» chiosa Palazzo.
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