San Mauro Cilento, riaperto il Museo Eleousa | FOTO
| di Marianna ValloneSi è tenuta ieri a San Mauro Cilento la cerimonia di riapertura del Museo Eleousa, tra i pochi nel Cilento riconosciuto dal Ministero della Cultura che ha inteso dare un contributo, attraverso la direzione generale dei Musei del MiC, per la valorizzazione del sito. Un museo rinnovato, che sorge nell’antico Pio Monte dei Morti, sede della Confraternita, pensato come struttura polifunzionale che unisce la parte espositiva con la possibilità di incontri e di conferenze. Particolare risalto è dato alla Biblioteca di testi antichi (400 volumi, compresi due incunaboli e 11 cinquecentine), a tutta la documentazione della Confraternita del1588 (archivio, insegne, divise) e a reperti di carattere religioso.
Il progetto prescelto, dal titolo “Il Museo è Vita” intendeva farsi interprete delle intenzioni del Parroco, don Gianluca Cariello, dando al museo un assetto polifunzionale, per favorire incontri ed iniziative di aggregazione culturale e religiosa. Il progettista, l’architetto Michele Gatto, di concerto con il direttore del Museo, il professore Osvaldo Marrocco, ha previsto un nuovo allestimento del Museo con sezioni distinte ed una sala per gli incontri.
Si è puntato inoltre all’efficientamento ed al risparmio energetico oltre che alla proposta di contenuti multimediali. La produzione del volume sulla storia della confraternita di San Mauro Cilento da parte di Marrocco ed i canti della stessa, riproposti con supporti audio e video, hanno arricchito di contenuti contribuendo a creare un unicum sulla storia della confraternita.
Alla cerimonia era presente anche il responsabile Diocesano delle Confraternite, don Pasquale Gargione.
Il Museo della storia Socio-Religiosa del Cilento antico si presenta oggi ai visitatori con diverse sezioni: i reperti artistici della storia religiosa locale (che completano quanto già esposto in chiesa); il materiale della Confraternita 1588-1977 (archivio cartaceo, insegne, divise, materiale audio); i reperti bizantini e altre memorie del mondo greco legate ai principi di Bisanzio e ai Mazza Elleni (che completano la sacrestia e il coro ligneo del presbiterio); e la Biblioteca dei testi antichi a stampa XV-XIX secolo.
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