San Mauro Cilento, soccorsi in ritardo: Anna non ce l’ha fatta. E’ morta dopo 5 giorni di agonia
| di Luigi MartinoAnna Materazzi, 52 anni, residente a San Mauro Cilento, è deceduta dopo cinque giorni di agonia a seguito di un malore accusato nella tarda mattinata del 1° gennaio. La sua drammatica vicenda ha acceso un acceso dibattito sulla carenza di assistenza sanitaria nel territorio cilentano, evidenziando criticità e disservizi che, secondo molti, avrebbero potuto fare la differenza.
La ricostruzione dei fatti
Nel momento del malore, il marito della donna ha richiesto soccorso alle guardie mediche di San Mauro Cilento e Acciaroli, ma in entrambi i casi i turni risultavano scoperti per assenza di personale medico.
Dopo un’attesa di circa 90 minuti, è arrivata sul posto un’ambulanza proveniente da Santa Maria di Castellabate, con a bordo un solo infermiere. Tuttavia, la gravità della situazione richiedeva un intervento medico che non era possibile garantire. Solo in seguito è giunta un’automedica da Vallo della Lucania, con un medico a bordo, che ha stabilizzato la donna prima del trasferimento in ospedale. Nonostante gli sforzi, Anna Materazzi è deceduta nei giorni successivi.
Le polemiche e la richiesta di soluzioni
L’episodio ha scatenato una forte reazione nella comunità e sui social, portando a una riflessione sul diritto all’assistenza sanitaria in territori remoti. Il sindaco di San Mauro Cilento, Carlo Pisacane, insieme ad altri amministratori del comprensorio, ha dichiarato di voler intraprendere azioni per sollecitare un miglioramento dei servizi sanitari nelle aree interne del Cilento.
Molti si chiedono se la tragedia si sarebbe potuta evitare con un intervento più tempestivo. Tra i commenti più significativi, spicca quello del fratello della vittima, Pasquale Materazzi: «Spero che questa tragedia serva a qualcosa. Non è accettabile che per una chiamata di emergenza si debbano attendere oltre due ore, e per giunta senza un medico a bordo dell’ambulanza».
Il dolore della comunità
San Mauro Cilento piange una perdita che ha toccato profondamente ogni cittadino. In queste ore, il cordoglio si unisce alla rabbia per una situazione che molti definiscono inaccettabile. La vicenda di Anna Materazzi si trasforma in simbolo della battaglia per un’assistenza sanitaria più efficiente e capillare, affinché tragedie simili non si ripetano.
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