Il Principato di Salerno e i “NO” delle opposizioni
| di Luca De MartinoMercoledi’ scorso si è tenuto a S.Giovanni a Piro il Consiglio Comunale “speciale” per discutere sul “capriccio” del presidente della Provincia Cirielli: Il Principato di Salerno.
Chiare le posizioni dei componenti della maggioranza e della minoranza: L’Amministrazione Giannì a favore di questa iniziativa mentre l’opposizione nettamente contraria.
Le motivazioni per le quali, secondo il capogruppo della Primavera Pasquale Sorrentino, non è possibile votare a favore di questa proposta di istituzione di una nuova regione, si ricercano nella mossa “intelligente” quanto diabolica del presidente Cirielli di inventarsi una “trovata pubblicitaria” , al fine di acquisire potere politico nei confronti del suo alleato/nemico Caldoro. La spiegazione è semplice secondo Sorrentino: Il presidente della Regione Caldoro e il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna, hanno recentemente affermato che l’on. Nicola Cosentino non è un soggetto adatto al governo del territorio, di conseguenza la formazione di un nuovo “territorio”, potrebbe aprire nuove strade politiche all’on. Cosentino, che ricordiamo essere indagato per associazione esterna di mafia e che “lo stesso contribuiva, sin dagli anni ’90 a rafforzare vertici e attività del gruppo camorrista facente capo alle famiglie di Bidognetti e Schiavone“, parole del GIP Raffaele Piccirillo.
Il secondo punto continua Sorrentino, si ricerca nella incomprensibile frenesia nel realizzare questa proposta, lasciando nel dimenticatoio e senza alcuna riflessione, l’idea della “Grande Lucania”, ipotesi molto più realistica e valida, considerata la localizzazione del territorio sangiovannese.
Il terzo punto è emerso dalla considerazione del costo che l’operazione porterebbe. In un periodo in cui si sente spesso parlare di eliminazione delle province e di riduzione dei costi politici, l’istituzione di una nuova Regione è certamente una proposta in controtendenza.
Ora cercheremo di riassumere in altri tre punti, quelli principali, l’intervento del capogruppo della Margherita Ferdinando Palazzo.
Primo punto: Il “no” dell’avv.Palazzo parte da lontano descrivendo un po’ la storia del Principato di Salerno che ebbe origine nell’‘839 in seguito alla frammentazione del Principato di Benevento ovvero della parte del regno longobardo chiamato “Longobardia Minore”. Secondo Palazzo i riferimenti alla storia longobarda del Principato di Salerno che i promotori di questa proposta continuamente fanno, sono pretestuosi e sbagliati. Non bisogna dimenticare che la primogenitura politica della compagine statale longobarda del Mezzogiorno spetta alla città di Benevento e non alla città di Salerno.
Il secondo punto è rappresentato dal fatto che in un periodo di crisi e “in una nazione che arranca a sostenere le proprie spese, non sembra che ci sia proprio bisogno di un’altra macchina burocratica fatta di ulteriori funzionari a impinguare il nuovo pachiderma regionale che si vuole costituire”
Il terzo e ultimo punto è rappresentato dalla constatazione che si scoprono questi problemi solo oggi quasi a voler trovare un capro espiatorio per nascondere una proposta politica povera. Una proposta politica che in questi due anni non ha brillato, continua Palazzo, né finora ha lasciato tracce memorabili di sé. Pare piuttosto un tentativo di deresponsabilizzare e di spostare l’obiettivo a priorità inesistenti, cercando di trovare dei colpevoli, piuttosto che rimboccarsi le mani per dare risposta a tutti quei problemi che erano cosi’ chiari in campagna elettorale. Conclude dicendo che non bisogna cercare dei colpevoli, siamo tutti colpevoli, siamo tutti un po’ colpevoli dello stato della Campania, è necessario cambiare la mentalità e progettare un futuro basato sulla legalità e sui corretti principi del vivere civile.
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