Codacons: si tuteli il diritto alla salute, il quadro è agghiacciante
| di RedazioneDi seguito, l’appello del Codacons relativo allo stato del servizio sanitario nel Vallo di Diano, in particolare in riferimento all’ospedale di Polla.
La sanità locale: un quadro agghiacciante
Si fa appello alle istituzioni preposte alla tutela della salute dei cittadini affinché si intervenga per garantire un diritto previsto dalla Costituzione
Così su La Città di Salerno del 2 marzo scorso (pag. 28): «Per l’ennesima volta nell’arco degli ultimi mesi, le apparecchiature del reparto di radiologia dell’ospedale "Luigi Curto" sono andate fuori uso». Si legge ancora: «Quello che è successo – hanno spiegato alcuni dipendenti dell’ospedale – non è un episodio eccezionale, ma rientra purtroppo nell’ordinario. Capita spessissimo che le attrezzature della radiologia vadano in panne e quello che diciamo è facilmente dimostrabile consultando le circolari interne. Sarebbe normale che ci fosse un’ apparecchiatura di riserva vista anche la collocazione dell’ospedale che si trova in prossimitá dell’autostrada e purtroppo spesso arrivano da noi delle persone politraumatizzate che necessitano di Tac e radiografie. L’apparecchiatura di riserva però non c’è e quando l’unica che c’è va fuori uso, dobbiamo solo sperare che non arrivino persone in gravi condizioni».
Ma ancora il 14 aprile scorso, sempre su La Città di Salerno, si apprende dalle parole del dottor Rosario Tolomeo, in servizio al pronto soccorso dell’ospedale "Luigi Curto" di Polla: «Siamo un perfetto modello di malsanità organizzata. Se nessuno prenderà provvedimenti e renderà l’organico dei medici adeguato alle esigenze dell’ospedale, prima o poi ci ritroveremo a dover scegliere, quando arriveranno i pazienti al pronto soccorso, tra chi dovrà vivere e chi dovrà morire».
Una situazione da campo di battaglia che meriterebbe forte attenzione da parte di tutti i cittadini e dei rappresentanti istituzionali del territorio. Una situazione che, a ben guardare, fa crescere la voglia di scappare da queste lande desolate. Conclude poi il dottor Tolomeo nella sua coraggiosa denuncia, raccolta da Erminio Cioffi, corrispondente de La Città: «Io mi considero un fuorilegge per il modo in cui lavoro e per il posto in cui lavoro. Siamo senza un dirigente al pronto soccorso; ciò significa che nessuno può dirmi che ho sbagliato. Noi facciamo un’assistenza sanitaria che vale quattro soldi e prendiamo in giro la gente. E’ giusto che le persone lo sappiano. Questo posto tutto è tranne che un ospedale; vista la situazione, tanto vale chiuderlo».
Il coraggio del dottor Tolomeo nel denunciare in modo così netto una situazione di crisi della sanità locale, dovrebbe servire a tutte le persone di buon senso per acquisire una chiara visione del problema. Facciamo appello ai rappresentanti istituzionali, a tutti i livelli, perché si indaghi a fondo sullo stato della sanità locale, affinché si possano adottare le misure necessarie per garantire effettivamente il diritto alla salute dei cittadini del Vallo di Diano.
Roberto De Luca
Responsabile della sede di Sala Consilina
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