In Provincia si discute delle priorità, approvata una linea d’azione e di richieste
| di RedazioneIl documento, approvato ieri dal Consiglio provinciale, rivendica dalla Regione una sanità dimensionata alle esigenze demografiche e orografiche del territorio salernitano. L’obiettivo è "garantire una sanità autonoma e autosufficiente, capace di assicurare al paziente la cura nel proprio territorio di appartenenza". In esso viene affrontato anche il problema del potenziamento della rete stradale e del miglioramento della mobilità. «In diversi ospedali – si legge – pur essendoci alcune eccellenze, non si riesce ad assicurare i dovuti livelli di assistenza per mancanza di personale e/o carenze strutturali e strumentali. In tal caso, la Provincia deve essere parte attiva e garantire la risoluzione di tali problematiche». Pur ritenendo la Sanità pubblica pilastro fondante, nel documento si sottolinea il ruolo di supplenza e di supporto svolto dalla sanità privata. In provincia di Salerno ci sono 9 ospedali privati con 1.085 posti letto, suddivisi in polispecialistici, riabilitazione e neuropsichiatrici. La relativa occupazione, diretta e indiretta, ammonta a circa 2.000 unità, più 200 strutture della macroarea ambulatoriale con un’occupazione di 1.300 – 1.500 addetti e un indotto di 700-800 unità, 32 strutture di radiologia con oltre 300 addetti, 34 strutture riabilitative, 700 di emodialisi, 15 laboratori e branche a visita, con 450 addetti. Il documento affronta tutte le criticità del settore sanità privato, in relazione ai ritardati pagamenti da parte della Regione. E contiene specifiche richieste che riguardano una politica sanitaria «più equa ed equilibrata sul fronte del rapporto pubblico-privato; una seria programmazione della spesa che tenga effettivamente conto del fabbisogno territoriale e del diritto alla salute del cittadino; la revisione delle delibere che stabiliscono i tetti di spesa; l’aggiornamento delle tariffe e il rispetto dei tempi di pagamento». In conclusione, si riafferma, tra l’altro, «l’effettiva terzietà del ruolo delle ASL e una programmazione che abbia l’obiettivo di ottimizzare le risorse economiche e umane presenti sia nel pubblico che nel privato, il contenimento della spesa mediante un’accorta politica delle tariffe e la previsione per il medico di famiglia di un’attività ambulatoriale e domiciliare programmata e l’integrazione della guardia medica attiva in maniera continua con il servizio 118.
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