Ospedale di Agropoli a rischio. Abate scrive alle istituzioni regionali
| di Luigi Martino Sul tema è intervenuto nuovamente il Presidente del Consiglio Comunale di Agropoli Agostino Abate che, in una lettera indirizzata al presidente della regione Stefano Caldoro e agli Onorevoli De Mita e Cobellis, esprime il disagio della cittadinanza per il piano sanitario in via d’attuazione che non pochi problemi arrecherà ad un territorio particolarmente ampio e soprattutto popoloso in particolare nel periodo estivo.
"In questa mattinata del 06/05/2010 i cittadini di Agropoli apprendono dal quotidiano Il Mattino le novità del piano Zuccatelli e fra queste la dismissione dell’Ospedale di Agropoli e la riconversione in Centro oncologico territoriale e 20 posti per hospice. I cittadini di Agropoli – si legge nella missiva dell’ing. Abate – non si intromettono mai in decisioni conseguenti a valutazioni obiettive e conformi ai disposti di legge ma certamente non sono tolleranti nei confronti di Chi vuole operare tagli e riconversioni che non rimarrebbero mai giustificati con un normale ricorso alle predette conformità. Già in fase di pubblicazione della legge regionale n.16/2008 , sostenuto da una attenta disamina dell’intero articolato di legge e motivato da oltre seimila firme a sostegno , e nella mia qualità di presidente del Consiglio Comunale della città di Agropoli , ho trasmesso , mediante rituale lettera raccomandata n. 12903663849-3 del 13/12/2008, al Presidente del Consiglio dei Ministri (On.le Silvio Berlusconi) , una compiuta e documentata richiesta di impugnazione costituzionale della predetta legge-provvedimento emessa dalla Regione Campania. Le violazioni che la legge regionale 16/2008 perpetrava nei confronti degli articoli costituzionali erano e sono tutt’ora evidenti e l’allegato “A” (allegato alla legge) ne documentava i FATTI ed il FALSO in esso contenuti : i parametri di valutazione erano stati completamente ignorati e falsati ed il principio economico del rientro dal disavanzo era solo enunciato e non documentato. Ad oggi il Piano Zuccatelli , indipendentemente se redatto in conformità o meno della richiamata legge regionale o se redatto in conformità del solo interesse nazionale al rientro dal disavanzo , sembra continuare ad ignorare i richiamati parametri obbligatori. Parametri obbligatori che se rispettati e valutati segnano il giusto confine fra una legittima azione di Diritto ed una illegittima azione politica , quest’ultima proposta oltretutto anche in modo grossolano e con evidenti contraddizioni territoriali che non sfuggirebbero neanche ad un distratto giurista .
E questo – continua Abate – a voler tacere su ogni altro aspetto che la POLITICA attenta deve saper cogliere e perseguire nell’interesse superiore di tutti i cittadini del territorio ed in conformità con il più elementare diritto alla salute che è comunque legato alla pluralità parametrica del territorio servito. Nel Piano Zuccatelli si rilevano novità che non sono conformi alla già contestata legge regionale 16/2008 e non sono giustificabili con una valutazione legabile alla richiamata pluralità parametrica del territorio servito dalle strutture dismesse e tanto meno da quelle «salvate». On.le Presidente, prima di ritualizzare il Piano Zuccatelli ed a nome della intera città di Agropoli La invito ad osservare e confrontare le superiori realtà territoriali e parametriche di Agropoli e del suo bacino di utenza (sia annuale e sia quello estivo) con quello di altre strutture della provincia di Salerno e soprattutto ad esaminare la vera rete Hub e Spoke di questa nostra intera realtà territoriale provinciale. La volontà espressa dal Consiglio Comunale e compiutamente motivata nelle varie deliberazioni – conclude il Presidente del Consiglio Abate – mi porta a sintetizzare come segue : «i cittadini di Agropoli sono convinti e documentati che sia nella legge regionale 16/2008 e sia nel Piano Zuccatelli sono state ignorate e omesse importanti e significative valutazione dei parametri per dati di attività – dei parametri del territorio di utenza e dei relativi dati sensibili. Per quanto detto sono certi che nessuno fino ad ora ha mai documentato il vero e sono perciò giustamente convinti che non vi sono margini per la dismissione del P.S.A. dell’Ospedale di Agropoli » . Ad ogni buon fine .
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