Santa Marina, tribunale nega richiesta di custodia cautelare per il sindaco Fortunato
| di Antonio Vuolo
Il Tribunale di Lagonegro ha respinto la richiesta di custodia cautelare nei confronti del sindaco di Santa Marina, Giovanni Fortunato. A renderlo noto è stato lo stesso primo cittadino attraverso una nota ufficiale, in cui ha commentato la decisione dei giudici.
L’indagine, che vede coinvolto il sindaco, ha portato alla richiesta di una misura cautelare da parte della Procura, ma il Tribunale ha ritenuto insufficienti gli elementi per giustificarne l’applicazione. Restano in corso gli accertamenti sul caso, mentre il sindaco attende gli sviluppi giudiziari con la serenità dichiarata nella sua nota.
«Il Gip presso il Tribunale di Lagonegro ha depositato l’ordinanza con la quale ha respinto la richiesta di applicazione di misure cautelari, rigettando tutte le istanze formulate a mio carico dalla locale Procura della Repubblica, in seguito alla riserva assunta all’udienza del 27.01.2025, in sede di interrogatorio preventivo.
Si chiude un primo capitolo importante del noto filone investigativo a mio carico e a carico delle attività del Comune di Santa Marina. Il GIP ha ritenuto del tutto insussistente il contesto indiziario, dichiarando del tutto inattendibili testi che invece la locale Procura aveva accreditato come oracoli di Delfi, ritenendo illogiche le ricostruzioni dei fatti, non credibili le circostanze.
C’è un giudice a Lagonegro.
Confesso che per un anno e mezzo ho dovuto affrontare, insieme alla mia famiglia, prove quotidiane. Siamo stati sottoposti ad ogni forma di controllo: telefonico, ambientale, personale, patrimoniale, persino dattiloscopico. E il primo vaglio sulla tenuta della qualità investigativa ha determinato un rigetto.
Per un anno e mezzo sono state effettuate centinaia di perquisizioni presso la mia abitazione, le abitazioni dei miei familiari, presso il Municipio, al solo scopo di creare un clima di intimidazione e di esasperazione, con contestazioni della Procura nei confronti di dipendenti parimenti bocciate. Acquisizioni di atti che potevano essere fatte via PEC, nell’era del digitale, e che hanno visto un incredibile investimento di risorse umane e materiali, con accessi durati per intere giornate.
Ho le spalle larghe e la coscienza pulita, ed ho una storia personale fatta di lavoro, sacrifici e impegno. So perfettamente che la protervia investigativa continuerà, ma sono anche sereno di trovare titolari della funzione giurisdizionale equilibrati e scrupolosi. La verità ha una sua inesorabile capacità di affermarsi.
Dovrò agire nei confronti di chi ha calunniato, di chi ha raccontato il falso, sapendo di condurre una battaglia anche in nome di tanti che non hanno la fortuna di affrontare situazioni simili con lo stesso coraggio e la stessa determinazione.
Ringrazio chi mi sostiene, i miei amici, i miei avvocati Felice Lentini e Vincenzo Speranza ed in particolar modo la mia famiglia che direttamente ed indirettamente ha dovuto subire tutto questo».
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