Sapri, concessioni al porto: stop alle proroghe

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Sapri, concessioni al porto: stop alle proroghe

Una recente sentenza della giustizia amministrativa ha posto fine alla delibera adottata dal Comune di Sapri che prorogava, senza gara pubblica, le concessioni demaniali marittime nel porto cittadino fino al 31 dicembre 2024. Il caso, sollevato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) tramite il ricorso numero 971 del 2024, ha acceso i riflettori su un tema cruciale per il rispetto delle regole europee e la trasparenza amministrativa.

La delibera contestata, risalente al 28 dicembre 2023, prevedeva una proroga automatica delle concessioni turistico-ricreative, bypassando le procedure di gara richieste dal diritto dell’Unione Europea. Questo ha portato l’AGCM a denunciare una violazione dei principi di concorrenza e libertà di stabilimento sanciti dagli articoli 49 e 56 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) e dalla Direttiva Servizi 2006/123/CE.

Il cuore della questione: concorrenza e trasparenza

Alla base della sentenza c’è l’articolo 12 della Direttiva Servizi, che impone l’assegnazione delle concessioni tramite gare pubbliche, garantendo pari opportunità agli operatori economici e tutelando la concorrenza nel mercato. La Corte di Giustizia europea, in più occasioni, ha ribadito che l’assenza di gare competitive mina la trasparenza e ostacola l’accesso al mercato.

Nonostante la mancanza di una riforma nazionale sulle concessioni demaniali marittime, i giudici hanno stabilito che l’amministrazione comunale non può aggirare le normative europee attraverso meccanismi di proroga automatica. L’applicazione diretta del diritto dell’Unione è infatti obbligatoria, a prescindere dalle lacune legislative a livello nazionale.

La decisione della Corte

La sentenza ha accolto il ricorso dell’AGCM, annullando la delibera del Comune di Sapri e ordinando l’immediato avvio delle procedure di gara per le concessioni demaniali. Il provvedimento non si è limitato a dichiarare l’illegittimità della proroga, ma ha anche sottolineato l’importanza di rispettare i principi europei per garantire un mercato equo e competitivo.

In un gesto di equilibrio tra le parti, la Corte ha deciso di compensare le spese processuali, riconoscendo l’importanza della collaborazione istituzionale per adeguarsi alle normative europee.

Un monito per il futuro

Questa sentenza rappresenta un precedente significativo per tutte le amministrazioni locali italiane. L’obbligo di rispettare i principi europei non è negoziabile, e ogni atto che compromette la concorrenza e la trasparenza è destinato a essere annullato. Il caso di Sapri è un monito chiaro: le regole vanno rispettate, e la tutela del mercato non può essere sacrificata sull’altare delle semplificazioni amministrative.

Con questa decisione, si apre una nuova fase per la gestione delle concessioni demaniali marittime in Italia, in cui la trasparenza e la competizione dovranno essere pilastri fondamentali.

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