Sapri rivendica l’alta velocità, ricostituito il Comitato Civico 1987
| di Maria Emilia CobucciLa città di Sapri rivendica l’Alta velocità. Lo fa ricostituendo il Comitato Civico 1987 che 34 anni fa lottò in prima fila per vincere la battaglia contro la soppressione delle fermate dei treni a lunga percorrenza a Sapri e nel territorio cilentano. Presidente è stato indicato Vittorio Napolitano, stimato dirigente delle Ferrovie a Sapri e nel vecchio Compartimento di Reggio Calabria. In una calda serata d’inizio agosto, un nutrito gruppo di persone ha partecipato attivamente all’incontro per rivendicare il ruolo della stazione di Sapri: da sempre snodo primario nella Rete Ferroviaria Italiana. Il “Comitato Civico 1987 a difesa del Trasporto Ferroviario a Sud di Salerno” è stato ripristinato per sostenere l’inclusione dello scalo cilentano – già snodo ferroviario tra i più importanti della Rete Italiana fin dalla fine del 1800 – nel progetto ‘Alta Velocità’ che si andrà a realizzare da Salerno a Reggio Calabria.
Gli studi di fattibilità compiuti da Rfi avrebbero abbandonato, destando non poche perplessità, l’alternativa 1 “corridoio tirrenico”, risultata la soluzione preferibile – e scelto “il tracciato autostradale” risultata come seconda alternativa preferibile (pag. 20 dello studio di fattibilità). Soluzione che escluderebbe il territorio Cilentano dalla nuova linea veloce Salerno-Reggio Calabria. «Si rivendica l’inclusione di Sapri nella linea veloce perché crocevia di tre regioni e snodo naturale per collegare comodamente e velocemente la fascia costiera/interna del Basso Cilento, Golfo di Policastro, Alta Calabria e Basso Potentino», spiega il Comitato.
A tal proposito gli organizzatori si dichiarano intenzionati «a promuovere ogni iniziativa utile e necessaria volta a tutelare la mobilità delle popolazioni interessate, attraverso la partecipazione attiva della comunità locale e in particolare: organizzare campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di tutti gli organi istituzionali che abbiano il potere di intervenire in maniera diretta o indiretta per garantire la tutela del diritto alla mobilità dei cittadini; collaborare con l’amministrazione comunale e gli Enti pubblici di qualsiasi livello; coordinare la propria azione con quella di altri comitati e associazioni che a livello locale, regionale e nazionale perseguono analoghe finalità».
Il direttivo del Comitato spontaneo si riunirà nei prossimi giorni per nominare l’esecutivo, stilare una breve relazione tecnica e decidere sulle immediate iniziative da intraprendere.
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