Sapri, stato di agitazione permanente: «Giù le mani dal punto nascite e dall’ospedale»

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Sapri, stato di agitazione permanente: «Giù le mani dal punto nascite e dall’ospedale»

Quelle vere, le battaglie di popolo, cominciano nelle aule dove si cura la vita. È stata l’Aula Magna dell’ospedale “Immacolata” di Sapri a ospitare la riunione del Comitato dei Sindaci del Distretto Sapri-Camerota (convocata in vista dell’incontro decisivo dell’11 aprile tra il Ministero della Salute e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca) che ha dato il via ufficiale allo stato di agitazione permanente contro la chiusura del Punto Nascite. Un incontro partecipato, carico di tensione e di determinazione, che ha visto comitati, amministratori locali, personale sanitario, sindacati, cittadini e rappresentanti delle istituzioni uniti in un solo messaggio: difendere il diritto alla salute, alla nascita e alla vita nel territorio del Golfo di Policastro.

La chiusura del Punto Nascite è stata motivata dalla Regione Campania con la necessità di rispettare i vincoli del Piano di rientro sanitario, ma per i presenti l’interruzione del servizio rappresenterebbe una ferita gravissima per tutta l’area sud della provincia di Salerno, già penalizzata da una viabilità complessa e da una cronica carenza di presidi ospedalieri.

A ribadire l’urgenza di un’azione concreta è stato Luciano De Geronimo, per i comitati riuniti sotto il Comitato comunità mediterranee, che ha tappezzato di manifestini la cittadina invitando i cittadini a partecipare all’incontro.

Tra i presenti anche il consigliere provinciale Pasquale Sorrentino, che ha sollecitato l’apertura di un dialogo con la Prefettura. Il sindaco di Caselle in Pittari, Giampiero Nuzzo, oltre alle azioni concrete, ha invitato in segno di protesta a consegnare la fascia tricolore al prefetto.

Durante l’incontro è stata proposta l’istituzione di un tavolo tecnico permanente che segua da vicino la questione e mantenga alta l’attenzione sulle sorti dell’ospedale. A sostenerlo i rappresentanti delle Comunità Mediterranee, per ottenere non solo la salvezza del Punto Nascite, ma un potenziamento generale della struttura.

“Vogliamo un ospedale pienamente efficiente perché un presidio come quello di Sapri non può essere ridotto a semplice contenitore. È vita, è sicurezza, è turismo, è futuro per le nuove generazioni”.

Una battaglia che, qualora occorra, sarà portata anche sul piano legale. L’avvocato Franco Maldonato, presente all’incontro e sollecitato sull’argomento, ha assicurato il proprio impegno e piena disponibilità a supportare l’azione nelle sedi giudiziarie.

La mobilitazione non si fermerà. È già in programma una serie di iniziative sul territorio e presso le sedi istituzionali. Le comunità del Golfo non hanno intenzione di restare in silenzio. Lo hanno dimostrato oggi, e lo faranno nei prossimi giorni, con una battaglia che riguarda tutti: difendere il diritto a nascere e a curarsi vicino casa.

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