Illuminanti esempi
| di Roberto De LucaSi dice che l’esempio sia il modo migliore per sollecitare comportamenti virtuosi. A Sassano è stato inaugurato, settimane fa, lo Sportello Ambiente e Salute, alla presenza di vari sindaci e stranoti politici locali, che tanto lustro hanno dato al nostro territorio. Le loro battaglie ambientali, infatti, sono straordinariamente famose, tanto che, solo per citare un illuminante esempio locale, Sassano è il paese che ha vinto, nel marzo del 2009, il primo premio del concorso fotografico “Nonsolopuntaperotti” per lo “scheletro bianco” (una colata di cemento in pieno centro storico). A Sassano si costruiscono zone industriali in siti di pregio ambientali, le sorgenti di acqua sulfurea vengono abbandonate al loro destino e le opere di ingegno dei cittadini del posto giacciono abbandonate tra le erbacce (vedi monumento ai caduti del compianto arch. Ottavio Di Brizzi).
A Sassano, adesso, si tenta una doverosa operazione di ecologismo, che potremo ben definire delle parole, se a queste non seguiranno fatti concreti. La sede dello sportello è sita in Silla di Sassano, laddove risiedeva la scomparsa università (di cui sono ancora visibili – a imperitura memoria – le insegne). Tutti a celebrarne la nascita, ricordate? “Scientia et Ars”, dice l’insegna in Latino. Che pena! Adesso nessuno ne rileva la morte prematura e nessuna inchiesta (giornalistica, dico!) viene aperta su come e perché sia nata questa struttura e di quanti e quali finanziamenti abbia usufruito. E per capire, infine, come mai sia scomparsa così presto. In quello stesso stabile vi è un ufficio della Polizia Provinciale e, nel retro, un deposito di materiale del Comune di Sassano. Università, Polizia, Salute, Ambiente e materiali vari: una struttura polifunzionale, dunque.
Segnaliamo al responsabile dello Sportello Ambiente e Salute che la mattina di domenica 21 novembre 2010 la luce sull’ingresso della poliedrica struttura era accesa, come si nota dalle foto allegate. Preghiamo lo stesso Sportello (un termine dal sapore vagamente bancario, che forse vuole ricordare alcuni flussi di denaro pubblico?) di utilizzare meglio l’elettricità, se possibile. Ecco, invero, un “illuminante” esempio di come noi intendiamo la tutela ambientale. Infatti, secondo il nostro punto di vista essa passa anche attraverso il risparmio energetico. Minima cosa, si dirà. Ma, per quanto detto, l’esempio conta.
Per le restanti questioni ci sarà tempo per affrontarle, sempre che la stampa locale avrà la decenza di informare correttamente: una zona industriale sta sorgendo in un sito di pregio ambientale in piena area alluvionale (adesso discarica di materiale di ogni genere); un mostro di cemento si erge nel centro storico; le sorgenti sulfuree e le opere d’ingegno sono abbandonate al loro destino. E tutti a magnificare la politica locale, nei secoli dei secoli. Qui qualcosa non va: o l’informazione è libera, o semplicemente non è.
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