Don Gianni Citro e la comunione dell’ateo
| di Giuseppe GalatoÈ la notte di Natale. Don Gianni Citro, come da copione, sta svolgendo la funzione presso la chiesa di S. Maria di Camerota, quando arriva il momento della comunione. Ed è allora che, nascosto da una anziana signora in fila, fa capolino un cittadino del piccolo centro cilentano vestito in camicia nera e collare bianco da prete.
È la piccola protesta goliardica di Giandomenico Ciociano, ateo dichiarato: "Prima di tutto vorrei scusarmi con tutti i credenti che hanno potuto prendere questo mio gesto come blasfemia – tende a precisare Giandomenico – ma il mio è stato un semplice atto di ironia verso quello che Don Gianni sta facendo".
Secondo quanto dichiarato dall’ironico cittadino "Don Gianni ultimamente viene attaccato da più fronti, e questo mi provoca anche un certo dispiacere, perchè non ho nulla contro di lui, ma doveva immaginarsi che con il suo modo di fare si sarebbe arrivati a questo punto".
Poi ci spiega il motivo di questa sua protesta: "Come ho già detto io non ho nulla contro di lui personalmente, però a mio avviso si è spinto un poco oltre. Per quanto mi riguarda lui ha tutto il diritto di manifestare come uomo il suo credo politico, anche iscrivendosi ad un partito (PD, ndr), ma deve anche saper dividere la sua anima politica da quella di prete. Insomma, lui ha una certa forza sui credenti, in particolare sulle persone più anziane, quindi è un po’ esagerato parlare di politica dal pulpito di una chiesa o presentarsi ai seggi elettorali con le mani alzate inneggiando ad una nuova epoca di cambiamento (alle scorse elezioni comunali del comune di Camerota, quando vinse la lista di Domenico Bortone, ndr)".
Dal suo canto Don Gianni Citro dichiara di non essersi assolutamente accorto del collare al colletto della camicia di Giandomenico Ciociano ma che ha appreso successivamente da altre persone dell’atipico vestiario: "Non mi spiego il motivo di questo gesto, sinceramente – dichiara il parroco – ma credo sia stato un gesto ironico, da ragazzo".
E poi continua: "Se poi Giandomenico o la sua famiglia hanno qualcosa di personale contro di me avrebbe potuto parlarmi direttamente, perchè sono sempre aperto al dialogo con tutti. Se invece questa sua protesta è relativa alle mie dichiarazioni contro alcuni membri dell’opposizione dico che io, come prete, ho tutto il diritto di controbattere agli attacchi che mi si muovono. Durante un consiglio comunale è stata addirittura presentata dall’opposizione una mozione con un documento di 7 pagine sulla mia persona. Mi si accusa di essere un ladro e di altre nefandezze ed io, come prete, devo pur difendermi da queste dichiarazioni, perchè ho un dovere verso la mia famiglia che è rappresentata dalla mia comunità. Quindi ritengo giusto potermi difendere anche in chiesa".
E conclude ritornando sugli attacchi politici: "Se poi queste persone che mi accusano di rubare vogliono passare alle vie legali io non ho problemi ad andare in tribunale, perchè sono pulito, a differenza di altri".
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