Scarichi illeciti e capi di bestiame morti e non smaltiti: sequestrata azienda bufalina
| di RedazioneGravi irregolarità igienico sanitarie, capi bufalini deceduti e non smaltiti come prevede la legge, mancanza di targhette per l’identificazione dei capi, terreno senza recinto. Sono queste le contestazioni che hanno portato al sequestro dell’azienda bufalina in località Isca Rotonda e alla denuncia dei titolari. Il Nucleo Carabinieri Forestale di Capaccio Paestum, con l’ausilio di personale del Dipartimento di Prevenzione del Servizio Veterinario coordinato dal medico veterinario
Luigi Morena , e delle guardie ambientali volontarie del Nucleo Provinciale Kronos di Salerno, ha proceduto al sequestro un’azienda bufalina di circa 13.000 metri quadi in prossimità del fiume Sele. I proprietari devono rispondere di maltrattamento di animali nonché per violazioni al Testo Unico Ambiente ed alla normativa urbanistica ed ambientale.
Secondo la ricostruzione effettuata dalla polizia giudiziaria, nella fascia di rispetto di 150 metri dall’argine del fiume, sarebbero state realizzate opere prive di autorizzazione e segnatamente un’area di stabulazione di circa 3.000 metri quadri nonpresenti ché viali di servizio di circa 1.000 mq, realizzati mediante sversamento di materiale edile di risulta. Sarebbe stato riscontrato uno sversamento di liquami e di altri rifiuti prodotti dall’allevamento direttamente in alveo e sarebbe stato riscontrato che diversi capi di bestiame erano denutriti al punto da non essere in grado di deambulare. Altri sono stati rinvenuti privi di vita senza essere “distrutti” come impone la legge. La mancanza di recinto consentiva l’accesso di altri animali, mai identificati.
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