Scarichi in mare, «non luogo a procedere» per il sindaco di San Giovanni a Piro
| di Redazionedi Marianna Vallone
Il Tribunale di Vallo della Lucania ha messo definitivamente la parola fine alla vicenda giudiziaria che ha visto coinvolto il sindaco di San Giovanni a Piro, Ferdinando Palazzo, per l’ipotesi di “inquinamento e deterioramento delle acque marine di Scario”.
Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Vallo della Lucania, Sergio Marotta, ha dichiarato «non luogo a procedere» nei confronti di Palazzo. Il Gup, modificata l’originaria rubrica e assorbiti i reati di scarico di liquami senza autorizzazione, danneggiamento di acque marine costiere, getto di cose pericolose e alterazione di beni pubblici protetti per legge, ha disposto dunque il non luogo a procedere perché il fatto non è più preveduto dalla legge come reato e dal delitto di compromissione delle acque marine perché il fatto non sussiste.
Ma facciamo un passo indietro. Nel 2015, pochi giorni dopo l’insediamento dell’amministrazione di Ferdinando Palazzo al Comune di San Giovanni a Piro, l’Arpac verificò, attraverso delle consuete analisi, che le acque reflue provenienti dalla rete fognaria finivano direttamente in mare, davanti l’abitato di Scario, senza subire un trattamento preventivo, non collettati in alcun impianto di depurazione. Tanto era bastato all’Arpac per denunciare Palazzo, in qualità di sindaco, e un dipendente comunale per aver consentito il deterioramento delle acque marine in un’area, tra l’altro, sottoposta a speciale protezione.
Intanto è in cantiere il depuratore comprensoriale in località Hangar che servirà i comuni di San Giovanni a Piro (e quindi Scario), Santa Marina, Torre Orsaia e Roccagloriosa. Proprio su questo e sul lavoro che si sta svolgendo per ovviare alla mancanza del depuratore, il legale di Palazzo, l’avvocato Franco Maldonato, ha argomentato la propria difesa.
L’intenzione dell’amministrazione è di realizzare un sistema di depurazione per la nota località costiera per risolvere definitivamente l’annosa questione.
©Riproduzione riservata