Incontro dei democratici a Caselle in Pittari

| di
Incontro dei democratici a Caselle in Pittari

Si è tenuta ieri 5 novembre a Caselle in Pittari un’assemblea pubblica rivolta agli iscritti, ai coordinatori di circolo e agli amministratori del Partito Democratico per verificare la possibilità di centralizzare il partito nell’area del golfo di Policastro. All’incontro era presente il segretario provinciale Nicola Landolfi.
Tra i vari coordinatori di circolo presenti,  abbiamo parlato con la dott.ssa Monica Marando, coordinatrice del circolo del PD di Scario (San Giovanni a Piro) per conoscere un pò il futuro locale del partito.

D – Buongiorno Monica, ieri c’è stato questo incontro politico a cui era presente il segretario provinciale Nicola Landolfi. Il tema principale è verificare la possibilità di far rinascere il Partito dal Golfo di Policastro. E’ corretto il verbo “rinascere” parlando del PD?

R- Non credo che sia il termine giusto. Il PD è un partito giovane che ha iniziato ad avere vita in un momento molto difficile per la politica in generale. In tre anni abbiamo votato continuamente oltre che per eleggere gli organi di partito anche per le politiche, le regionali e le provinciali in gran parte del paese, pertanto si è dovuto spesso prevaricare le logiche della dialettica interna ed affrontare le emergenze. Il partito aveva bisogno di maturare e non ha potuto farlo. Adesso è giunto il momento di farlo crescere e per farlo non si può non partire dai territori e dalle loro peculiarità.

D – Da non molto sei stata eletta coordinatrice del Circolo di Scario (San Giovanni a Piro)  e nel 2007 sei stata delegata all’assemblea regionale. In qualità di  coordinatrice, la rinascita del Partito potrebbe essere un aiuto per la rinascita anche di Scario(San Giovanni a Piro)? Come giudichi l’operato del Sindaco Gianni’ sulle politiche turistiche relative al tuo paese?

R- Ogni partito che ha l’ambizione di essere tale può contribuire alla crescita sociale, culturale ed economica del territorio in cui opera. Credo che il PD su molti argomenti, compreso il turismo, abbia molto da dire. L’operato dell’Amministrazione Giannì sulle politiche turistiche del territorio del comune di San Giovanni a Piro è sotto gli occhi di tutti. La stagione che ci lasciamo alle spalle è stata la peggiore degli ultimi dieci anni in termini di presenze. Ormai il turista non è più “fai da te”. Richiede servizi turistici di alto livello qualitativo, programma le proprie vacanze con anticipo, sceglie meticolosamente strutture ricettive e ricerca la perfetta organizzazione del tempo libero.
Tutte cose che si possono offrire solo con un’attenta e scrupolosa programmazione. Ma questa è una parola che purtroppo, fin’ora è mancata nel vocabolario dei nostri amministratori. 

D –  La vera debolezza del PD è rappresentata dalla disunione tra i militanti del partito. Un esempio: per le elezioni del Comitato dei Sindaci dell’ASL, si è accesa una battaglia tra le due componenti del Partito, l’ala deluchiana e quella che fa capo a Simone Valiante. Come giudichi l’accordo dei componenti del PD di Valiante con il PDL?

R- La vera debolezza del Partito Democratico è stata quella di voler fondare un partito nuovo sulle correnti. Questo nella regione Campania e soprattutto nella provincia di Salerno ha pesato non poco sulla perdita di consensi. La nuova direzione provinciale, con il segretario Landolfi in testa ha ferma intenzione di superare questa imbarazzante condizione e di dare una nuova ed unitaria linea politica al partito di Salerno. Il partito ha vissuto un periodo di stagnazione a causa di questa mania autolesionista dei suoi componenti più rappresentativi. I territori chiedono a voce alta di cambiare. Chi vorrà stare a queste condizioni potrà definirsi veramente Democratico, chi non vorrà sarà libero di andare dove vuole, ma non potrà più rimanere nel PD che chiedono gli iscritti. A Simone Valiante chiedo solo in nome di chi, o di che cosa ha potuto concepire un accordo con la peggiore amministrazione Provinciale che Salerno abbia mai avuto. In quella situazione non credo che Simone rappresentasse il Partito, ma solo una parte di esso.

D – L’accordo di Valiante del PD con il PDL non è l’unico. Il consigliere provinciale Ludovico Buonomo pochi mesi fa è passato dall’IDV al PDL. C’è un motivo razionale a questi ribaltoni politici?

R- Il trasformismo in politica è sempre esistito. La migrazione di alcuni politici ai partiti che detengono il potere fa capire chiaramente che il loro attaccamento alle poltrone è superiore agli ideali. Credo che in alcuni casi sia utile che il politico  con bramosie di potere insoddisfatte, esca dalla porta principale di un partito per andare in un altro. L’importante è che qualora cambiasse idea la porta che si è lasciato alle spalle rimanga chiusa per sempre.

D – Il PD locale è uno specchio di quello nazionale, ad oggi poco incisivo e poco credibile. Cosa manca a questo partito? Credi che Bersani sia il giusto leader della sinistra in vista delle prossime elezioni politiche o valuti l’idea delle Primarie aperte ad eventuali candidati di vostri alleati politici? Un nome su tutti: Nicky Vendola. Cosa ne pensi?

R –  Io sono sempre stata favorevole alle primarie, esse sono il sale di un partito che ambisce ad essere democratico. Sono uno strumento di democrazia che consente a tutti di partecipare alle scelte del partito stesso. Nicky Vendola mi piace molto. È una persona che sa parlare al cuore della gente comune, che ha saputo conquistare i giovani parlando di cose concrete, dei problemi reali del paese.
Allo stesso tempo temo che l’Italia non sia ancora pronta per un leader come lui.

D – L’alleanza del PD con l’IDV vi fortifica o è una spina nel fianco di cui però non potete fare a meno?
R – Parto dal presupposto che attualmente qualsiasi alleanza serva a sconfiggere Berlusconi posssa essere una buona alleanza.  L’Italia dei Valori ha però intrapreso una linea politica che non mi piace come un tempo. Sta diventando troppo marcatamente populista, e di populismo l’Italia ne ha avuto abbastanza. Non credo poi che l’anti-berlusconismo possa essere un’arma vincente. L’Italia ha bisogno di tornare a discutere di cose concrete. Il lavoro, la scuola, l’ambiente sono stati troppe volte messi da parte per discutere di Berlusconi e delle sue “bravate”. È ora di cambiare rotta.
 
D – In conclusione, Il Cilento con un PD rinato, che ambizioni può avere?

R – Il Cilento deve avere ambizioni che vadano oltre i partiti. Il PD nel Cilento ha bisogno di essere “rifondato” su presupposti che non siano le correnti e le sottocorrenti delle sottocorrenti. Il Cilento ha ottimi amministratori, molti di essi sono iscritti al PD ma alcuni neanche si conoscono tra loro. Ecco il senso del Partito del Territorio di cui si è discusso ieri a Caselle in Pittari. Il Territorio ha bisogno che il partito crei una rete di amministratori virtuosi, di amministratori che se posseggono la tessera del PD c’e l’hanno perché credono nei valori che il PD possiede e non perché gli fa comodo. Siamo nella fase in cui,  perse le elezioni provinciali e quelle regionali, con la destra al governo, chi rimane nel PD lo fa perché crede in esso. Il tempo delle vacche grasse è finito. Adesso il partito si può liberare dalle vecchie zavorre e può cominciare a vivere di vita propri

Consigliati per te

©Riproduzione riservata