Santa Marina, una tomba romana tra i rifiuti e costruzioni abusive
| di Federico Martinofoto archivio
Un deposito abusivo di materiale edile nascondeva delle mura greco-romane. Il deposito era di proprietà di un ex sindaco del comune del Golfo di Policastro. Mentre la tomba è stata scoperta neò sottosuolo di un altro ex amministratore ed era invaso da baracche abusive. “Non è stato facile – ammette il consigliere regionale Giovanni Fortunato – ma l’obiettivo è stato raggiunto. E’ una vittoria della Stato che vince sempre sull’illegalità. La gente si è finalmente riappropriata di un pezzo di storia che non poteva andare perduto”. Torna alla luce l’antica Buxentum dopo oltre duemila anni. A suscitare in maniera particolare l’interesse degli studiosi è la tomba presumibilmente di un fanciullo, rinvenuta nel centro storico di Santa Marina, nei pressi del palazzo De Curtis. Lo scheletro è in buono stato di conservazione. Una coppa in sigillata africana databile tra il IV e il V sec d.C. sembra l’unico elemento di corredo, il vaso è stato disposto all’esterno della sepoltura. Sono state recuperate anche alcune monete, frammenti ceramici e un frammento di epigrafe in marmo, di grande interesse è il blocco in marmo decorato, recuperato all’interno della struttura funeraria. “Grazie al nostro interessamento – conclude Fortunato – questo sepolcro monumentale, potrà diventare una delle principali attrazioni per i turisti che vorranno immolarsi sulle tracce della vecchia Buxentum”.
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