Scomparsi, nel salernitano 432 denunce nei primi 6 mesi dell’anno
| di RedazioneL’andamento del fenomeno delle persone scomparse in Italia – analizzando i dati relativi al primo semestre 2023 comparati con il primo semestre 2022 – conferma che a “scomparire” sono in prevalenza i minorenni, con una percentuale sul totale del 73,9% (9.626), che scende al 22,5% (2.934) nella fascia anagrafica 18-65 anni e al 3,6% (471) nei soggetti di età superiore ai 65 anni. Inoltre, l’analisi puntuale delle denunce di scomparsa fa emergere chiaramente la maggior incidenza del numero degli stranieri, in prevalenza minori, nella fascia di età 15-17 anni.
Nel complesso, comunque, i dati rilevati su base nazionale nel primo semestre 2023 (13.031), confrontati con quelli dell’ultimo semestre del 2022 (14.627), mostrano una tendenza positiva, con una riduzione delle denunce del 10,9% (-1.596 denunce di scomparsa).
Per quanto riguarda, nello specifico, la provincia di Salerno, nel primo semestre 2023 sono scomparse complessivamente 432 persone, di cui la quasi totalità sono stranieri, e sono state ritrovate 127 persone mentre non risultano ancora rintracciate 305 persone.
Fin qui la descrizione del fenomeno, ma cosa possiamo fare per contribuire a migliorare la situazione?
Il primo fondamentale passo da compiere in caso di scomparsa è attivare immediatamente le ricerche: occorre immediatamente segnalare contattando le Forze di polizia attraverso l’attivazione del Numero Unico d’Emergenza 112 oppure rivolgendosi al più vicino posto di polizia. Possono denunciare la scomparsa anche coloro che, pur non essendo familiari o conviventi, siano venuti a conoscenza di circostanze che possano far temere per l’incolumità di una persona. Risulta altrettanto importante fornire alle Forze di polizia tutte le informazioni che riguardano lo scomparso: l’aspetto fisico, gli indumenti indossati al momento della scomparsa e una foto chiara e recente della persona. Particolarmente preziose sono le notizie sulle abitudini di vita, sugli amici e le persone frequentate, sulle eventuali patologie e sull’uso di medicinali. Le informazioni così raccolte vengono quindi inviate in Prefettura per mettere in moto il piano di ricerca.
Per la giornata dedicata agli scomparsi, celebrata il 12 dicembre nel giorno in cui nel 1996 scompariva “nel nulla”, a Voghera nel Pavese, la madre di due bambini non ancora ritrovata, la Prefettura di Salerno ha promosso una serie di iniziative per sensibilizzare la comunità e la società civile della provincia sulla gravità del fenomeno.
Nel corso della serata la facciata del Palazzo di Governo è stata illuminata di verde, per testimoniare vicinanza a quelle famiglie chiamate ad affrontare la dura e complessa esperienza della scomparsa e della ricerca dei propri cari e richiamare su questo tema l’attenzione dei salernitani e dei tanti turisti che in questo periodo affollano il centro cittadino.
In questi giorni, inoltre, la Caritas Diocesana, l’Ordine dei Farmacisti, Federfarma Salerno, l’Associazione Italiana Tabaccai e Busitalia S.p.A. hanno dato la loro disponibilità a condividere e diffondere le foto delle persone scomparse.
Lo scopo è di ampliare la rete di istituzioni pubbliche e privati coinvolti nelle ricerche, attraverso la divulgazione delle immagini degli scomparsi sui mezzi di trasporto pubblico locale, nei centri di ricovero per persone indigenti, nelle mense dei poveri, nelle farmacie e nelle tabaccherie presenti sul territorio provinciale, tutti luoghi di solito altamente frequentati, consentendo così di raccogliere dettagli che potrebbero rivelarsi particolarmente utili a orientare le ricerche.
Il Prefetto di Salerno, Francesco Esposito, nel confermare la vicinanza delle istituzioni ai familiari di coloro che non sono stati ritrovati, ringrazia «quanti tra le Forze di polizia, i Vigili del Fuoco, il soccorso alpino e speleologico e i volontari di protezione civile, si adoperano con spirito di grande solidarietà nelle ricerche. L’attività di ricerca in questa provincia così estesa e con una morfologia frastagliata, si svolge in scenari molto diversi tra loro. Spesso gli operatori devono muoversi in aree montuose, scoscese e impervie, soprattutto sul versante della Costiera Amalfitana e nelle vaste zone interne».
Il Prefetto ha sottolineato: «E’ decisivo che chiunque sia a conoscenza di circostanze che possano far temere per l’incolumità di una persona ne segnali immediatamente la scomparsa. L’esito delle ricerche può dipendere dalla rapidità con cui viene fatta la segnalazione, che può anche provenire da una persona che non sia familiare né convivente . Gli operatori dedicati alle attività di ricerca hanno acquisito nel tempo sempre maggiore professionalità. A loro va il mio ringraziamento per la preziosa opera che, con sacrificio e discrezione, svolgono a tutela della vita delle persone. Massima attenzione va posta alla sensibilizzazione della popolazione, anche perché è un fenomeno che colpisce soprattutto le persone più fragili e più esposte al rischio di perdere l’orientamento, quali adolescenti spesso in situazioni di disagio ma anche anziani, malati di alzheimer o di altre malattie neurocognitive».
Sempre per tutelare e sensibilizzare maggiormente l’interesse sui più deboli e vulnerabili, la Prefettura di Salerno ha diffuso due brochure – pubblicate anche sul sito https://www.prefettura.it/salerno/multidip/index.htm – dedicate una ai casi di scomparsa in montagna e ambienti impervi (i cosiddetti “cercatori di funghi e tartufi”), l’altra alle persone affette da danno cognitivo.
©Riproduzione riservata