Scontri politici, dissidi personali ed elezioni: così si sfalda il Vallo di Diano
| di Redazionedi Pasquale Sorrentino
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La Comunità Vallo di Diano ha approvato il bilancio con otto voti favorevoli e sei assenti. L’ente “salvo” per un soffio e grazie alla presenza dei comuni di Atena Lucana e Montesano (che pur se non allineati politicamente sono stati presenti al consiglio) ma resta forte la sensazione di una frattura sempre più evidente in seno alla comunità amministrativa del Vallo di Diano. Il presidente Raffaele Accetta ha commentato così l’approvazione del bilancio: «Questo dimostra che la Comunità montana gode di ottima salute».
Resta però l’analisi da fare sui sei comuni assenti (Polla, Sant’Arsenio, Sanza, Padula, Teggiano e San Pietro al Tanagro) e all’evidente fronda di dissidenti. Dissidenti del centro sinistra contro un ente sovracomunale dalle stimmate di centro sinistra, una politica che non riesce a mettersi attorno a un tavolo per fare squadra. O quanto meno per affrontarsi una volta per tutte. Con l’evidenza che non si tratta solo di lotta di potere e di controllo del territorio (le liti spaziano in ogni terreno che riguarda questioni sovracomunali) ma anche di dissidi quasi personali tra gli amministratori. Dissidi che durante questa campagna elettorale si stanno ancor di più acuendo anche per la presenza di numerosi esponenti politici del Vallo di Diano candidati alle regionali.
Lo si vede chiaramente nelle campagne elettorali di Sassano e Pertosa dove le due liste si sono anche divise di fronte alla presenza di Matera (presente all’inaugurazione della lista di Rubino) e Pellegrino. In merito alla posizione di questi ultimi due, sono numerosi gli incroci – pericolosi – che indirettamente le riguardano con possibili conseguenze. La certezza, anzi la speranza, è che dopo le prossime elezioni regionali e comunali si farà chiarezza di fronte al pericolo di sgretolamento di un territorio, il Vallo di Diano, che già è frammentato e debole. Fragile e sfruttato. Un chiarimento che arrivi subito, che sia franco, che si interessi al bene comune. Perché il Vallo di Diano e la sua politica danno l’impressione di trascinarsi più che di guardare a un progetto comune.
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