Scoperta rete di sfruttamento e abusi sul lavoro a Casal Velino: arresti e sanzioni
| di Luigi MartinoDomenica scorsa, un’importante operazione di controllo è stata condotta nel comune di Casal Velino, portando alla luce una grave situazione di sfruttamento lavorativo e violazioni della sicurezza sul lavoro in una nota struttura ricettiva. L’operazione, condotta dai militari del nucleo carabinieri Ispettorato del Lavoro, insieme al personale dell’ispettorato territoriale del lavoro di Salerno e coadiuvati dai Carabinieri del Comando Provinciale e mediatori culturali dell’O.I.M., fa parte della Task Force nazionale “A.L.T. Caporalato! D.U.E.”, mirata a contrastare il fenomeno del caporalato e garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Durante l’ispezione, sono state trovate al lavoro 30 persone, di cui 17 cittadini extracomunitari provenienti da Sri Lanka, India e Moldavia. Questi lavoratori erano privi di permessi di soggiorno validi per motivi di lavoro e impiegati in condizioni di sfruttamento. Le indagini hanno rivelato che i lavoratori vivevano in alloggi di fortuna, situati in un edificio in costruzione già soggetto a sequestro per abusi edilizi.
Gravi violazioni della sicurezza
La situazione è risultata ulteriormente critica a causa delle gravi violazioni delle norme sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro riscontrate nell’intera struttura. Le condizioni insicure di lavoro hanno portato all’adozione immediata di un provvedimento di prescrizione per obbligare la struttura a sanare le irregolarità rilevate.
Arresti e sanzioni
Le prove raccolte contro i titolari della struttura ricettiva sono state sufficienti per determinare l’arresto in flagranza di reato del legale rappresentante della società che gestisce l’attività, nonché di un socio, entrambi posti agli arresti domiciliari su disposizione del pubblico ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Vallo della Lucania. Inoltre, la consulente del lavoro della società è stata denunciata per il suo coinvolgimento nella vicenda.
Sul fronte amministrativo, sono state elevate sanzioni per un totale di circa 74.000 euro, comprensive di 41.000 euro in multe amministrative e 33.000 euro per violazioni delle norme di sicurezza sul lavoro. Le indagini continuano per accertare ulteriori responsabilità e garantire la tutela dei lavoratori coinvolti.
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