Le dichiarazioni di Bersani: “Saranno i livelli locali a decidere l’eventuale ricorso alle primarie”
| di Maria Antonia Coppola Cozzolino chi?”, ha esclamato sorridendo davanti ai taccuini il sindaco d’acciaio, inviando l’ennesimo messaggio in codice al nemico di sempre Antonio Bassolino. “In Puglia si è registrata una grande vittoria di popolo, una vittoria dei cittadini stanchi della burocrazia di partito. Uomini e donne che hanno dimostrato di potere essere protagonisti del proprio destino”, ha dichiarato De Luca, facendo intendere chiaramente che il tempo delle attese è ormai terminato. “Sono impegnato a Bruxelles, e lavoro per l’unità del Pd e della coalizione”, ha fatto sapere Andrea Cozzolino, tirandosi fuori dalla mischia. Un’ altra frenata per le truppe antideluchiane che, come se non bastassero i bocconi amari di questi ultimi giorni, hanno dovuto anche ingoiare le dichiarazioni tutt’altro che rassicuranti di Bersani. “Saranno i livelli locali a decidere le modalità, compreso l’eventuale ricorso a primarie”, ha dichiarato il segretario. Dalle fila bassoliniane, dopo la defezione di Cozzolino, è trapelata timidamente la possibile candidatura di Riccardo Marone, amministrativista e ex vicesindaco di Napoli ai tempi della giunta Bassolino, ma anche questa ipotesi sembra destinata a naufragare nelle torbide acque dello stagno piddino. L’assemblea regionale ha sancito nuovi strappi e il mancato stop capitolino a De Luca sta facendo tremare le vene nei polsi al giovane segretario regionale Enzo Amendola. Si va verso le primarie per il Partito Democratico campano con una coalizione «ristretta» ai Verdi e all’Api di Francesco Rutelli. È durata sino alla tarda serata l’assemblea regionale del partito, un passaggio che, se ha portato all’approvazione del regolamento per le primarie del 7 febbraio, non ha, però, sciolto il nodo dei nomi. Il termine per presentare le candidature scade sabato prossimo. Di certo, per il momento, c’è il nome di Riccardo Marone, assessore regionale al Turismo ed ex sindaco di Napoli, che ieri ha ufficializzato le sua intenzione. Secondo indiscrezioni però, Marone sarebbe pronto a fare un passo indietro, se si raggiungesse l’intesa su un nome unitario, approvato da tutta la coalizione. Ancora nessuna certezza, invece, per il probabile sfidante, Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno. Tutti e due hanno partecipato all’assemblea: seduti distanti l’uno dall’altro, entrambi hanno preferito non parlare, rimandando comunicazioni ufficiali ai prossimi giorni. Andare alle primarie «senza gli alleati naturali del Pd» cioè Italia dei Valori, Sinistra e Libertà e Rifondazione, «non risolve il problema della coalizione», ha detto l’eurodeputato Andrea Cozzolino, che ha sottolineato il rischio di una «anomalia» nel panorama nazionale: «ritrovarsi, in Campania, unico caso in Italia, con due schieramenti di centrosinistra». «Lo dico a De Luca e a Marone – ha affermato -: attenzione a non determinare un meccanismo che non ci consente di risolvere il problema delle alleanze».
Il rischio, per Antonio Marciano (Pd), è che Idv, Sinistra e Libertà e Rifondazione «non ci seguano non solo alle primarie, ma nemmeno per le regionali di marzo». «Porte aperte a tutti i possibili alleati del Pd oggi e domani – ha rilanciato Maurizio Migliavacca, coordinatore nazionale della segreteria del Pd – per le primarie così come per le elezioni». E nei confronti dell’Udc dice: «Dobbiamo continuare fino all’a fine a premere affinchè entrino in coalizione». Di «richiamo alla coerenza» al partito di Casini ha parlato anche Enzo Amendola, segretario regionale del Pd: «In Parlamento abbiamo votato insieme contro le leggi nordiste del centrodestra e per cacciare Cosentino dal Governo. Abbiamo fatto all’Udc una proposta politico-programmatica e sottolineato, come ha fatto anche Casini, la necessità di un ciclo politico nuovo. Però, finora, da loro nessun segnale»
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