Per i periti della Procura non c’è colpa medica. La madre: vogliamo tutta la verità

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Per i periti della Procura non c’è colpa medica. La madre: vogliamo tutta la verità

Nei giorni scorsi alcuni organi di stampa locale hanno pubblicato la notizia secondo la quale i periti nominati dalla Procura di Vallo per far luce sulle dinamiche che hanno portato alla morte di Jacopo De Martino – il 14enne di Camerota che ha perso la vita lo scorso nove febbraio in conseguenza di un’operazione al ginocchio – hanno attestato che l’equipe medica che ha effettuato l’intervento al "San Luca" di Vallo della Lucania non avrebbe responsabilità in relazione all’embolia polmonare che ha provocato il decesso del giovane.

Sull’articolo apparso su ilmattino.it si legge:

Secondo i periti nominati dalla procura "non vi sono profili di colpa professionale in nessuno dei medici che ebbero in cura il ragazzo". "Sia la terapia a base di eparina – prosegue la perizia – come previsto nelle linee guida nazionali e internazionali, nella prevenzione della tromboembolia polmonare, sia l’iniezione di cellule staminali per favorire la ricostruzione del condilo femorale mediale sinistro sono scelte condivisibili". "Siamo sempre stati sereni e abbiamo atteso con fiducia la perizia medico legale – ha commentato il legale del primario del reparto del San Luca, l’avvocato Franco Maldonato – la perizia ci ripaga dell’attesa".


Come anticipato dal giornaledelcilento.it nei giorni scorsi, di tutt’altro avviso pare essere il medico legale incaricato dalla famiglia De Martino: i rilievi effettuati dal perito Giuseppe Consalvo avrebbero invece evidenziato la possibilità di un rapporto di causa-effetto tra la non-somministrazione al ragazzo di un trattamento necessario, nei giorni precedenti all’intervento, e la formazione della trombo-embolia polmonare.

Rispetto a quanto riportato dai giornali, in particolare nella giornata di ieri, riceviamo e pubblichiamo una precisazione inviataci da Maria Riccio, la madre di Jacopo:

In riferimento alla notizia pubblicata sulla stampa locale e nazionale sulla morte di mio figlio Jacopo ovvero sull’assenza di responsabilità da parte dei medici che lo hanno avuto in cura, la sottoscritta Maria Riccio , con un dolore che si rinnova e si acuisce ogni giorno, per la perdita di un figlio in seguito ad un intervento chirurgico che gli stessi medici avevano definito banale, ribadisce la sua piena e totale fiducia nella Magistratura, la quale sicuramente saprà far luce su ogni aspetto circa la morte di Jacopo.
In ogni caso io e mio marito ci saremmo aspettati un atteggiamento diverso da parte di chi Jacopo aveva messo al primo posto nella sua personale galleria degli eroi.
Ribadiamo ancora la nostra fiducia ai nostri legali Avv. Marco Colucci e Felice Lentini ed al nostro consulente dott. Consalvo ; insieme sapranno sicuramente offrire elementi d’indagine al Pubblico Ministero nel solco della collaborazione finalizzata alla ricerca della verità; una verità che la perizia depositata dai dott. Zotti e Chiumento ancora non racconta.
Questo è il nostro impegno, perché quello che è capitato a Jacopo non si ripeta nuovamente.

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