Grazia Serra con Hugo: la musica esprime ciò su cui è impossibile tacere
| di Tullia ConteAd un anno esatto dalla morte di Francesco Mastrogiovanni, il maestro di Castelnuovo deceduto tra le mura del reparto psichiatrico del San luca, la famiglia ed il comitato Verità e Giustizia per Franco (www.giustiziaperfranco.it) hanno organizzato una manifestazione a lui dedicata in piazza Vittorio Emanuele a Vallo della Lucania. La commemorazione è stata strutturata sia tramite interventi di importanti personalità della battaglia antipsichiatrica che in tutta Italia coinvolge associazioni e famiglie, come Gisella Trincas, presidentessa dell’Unasam e Angelo Pagliaro della Rivista Ananrchica, sia attraverso l’intervento di tanti artisti -attori, musicisti, associazioni e giornalisti che si sono stretti intorno alla famiglia, esprimendo la necessità di condannare questo inaccettabile accadimento.
Come ha spiegato al pubblico Grazia Serra, la nipote di Mastrogiovanni, secondo Hugo "la musica esprime ciò che non ha parole ma su cui è impossibile tacere": non una festa dunque, ma un modo di celebrare il dolore oltre le parole.
Agnesina Pozzi dal palco ha denunciato il fatto che le persone presenti fossero ancora poche. Chi è cilentano sa che purtroppo quel poco è già risultato in questi casi. La morte di Franco ha sollevato molti interrogativi, morali e legislativi, ma soprattutto ha messo in luce alcuni parametri culturali della società cilentana, che è risultata essere attonita ed incapace a reagire di fronte a queste palesi violazioni dei più elementari diritti umani. Nella platea assenti i medici e le istituzioni, a testimonianza dell’ignavia che attanaglia il potere costituito.
La piazza, composta da comuni cittadini, si è commossa ed ha riflettuto, al punto che alla fine della manifestazione le persone sono rimaste a parlare, a confrontarsi, a darsi ragione di uno stato di cose che ha condotto Franco alla morte e che rimane umanamente inaccettabile.
Fino a novembre, mese in cui ci sarà il processo, il comitato ha intenzione di tenere accesa la luce, di provocare l’attenzione, per far si che non si dimentichi la vicenda.
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