Teatro La Provvidenza, mercoledì comincia la stagione teatrale con Giacomo Rizzo
| di Federico MartinoApertura in grande stile per la stagione teatrale della "Provvidenza". Mercoledì 25 novembre alle ore 21 sul palco di Vallo della Lucania ci sarà "La banda degli onesti" con Giacomo Rizzo. Già esauriti i biglietti, tra abbonamenti e prevendite.
La stessa sera si terrà l’inaugurazione di una mostra d’arte che rimarrà in allestimento nella hall del teatro per 2 mesi. Protagonisti i pittori Mario Romano e Mario Modica, assieme allo scultore Bruno Aloia. Oltre ad essere fra gli artisti più apprezzati e noti del Cilento, hanno ricevuto, negli anni scorsi, l’Oscar per l’arte assegnato dal teatro "La Provvidenza".
L’esposizione che li vede protagonisti è stata voluta dal vescovo della diocesi vallese Giuseppe Rocco Favale e dal direttore del teatro don Gugliemo Manna per promuovere e valorizzare la cultura e l’arte in tutte le sue forme, ponendosi in continuità con le attività già realizzate.
Lo stretto rapporto che lega fede e arte è stato sottolineato proprio sabato scorso dal Santo Padre Benedetto XVI, che ha ricevuto nella Cappella Sistina 260 artisti di ogni genere e credo, ai quali ha rivolto un appassionato appello a comunicare speranza al mondo, senza temere che la fede sminuisca il loro genio o la loro arte.
"Gli spettatori che si recheranno a teatro e a cinema a Vallo nei prossimi due mesi" spiega il direttore artistico Carlo Sacchi " potranno dunque apprezzare, oltre alle pellicole e agli spettacoli proposti, anche le opere di tre grandi artisti cilentani. Ma non finisce qui. Dopo questa mostra di pittura e scultura, la hall della "Provvidenza" ospiterà nuove esposizioni dedicate ai libri di storia locale, ai volumi di poesia e ai testi di fiabe, sempre realizzati da autori cilentani".
C’è grande attesa, intanto, per l’apertura del sipario in programma mercoledì. A inaugurare il ricco cartellone della "Provvidenza" ci sarà infatti lo spettacolo "La banda degli onesti", tratto dalla sceneggiatura del film di Age e Scarpelli e portato al successo negli anni ’60 dall’indimenticabile interpretazione cinematografica di Totò e Peppino de Filippo. La commedia, riadattata per il teatro da Mario Scarpetta, viene proposta da Giacomo Rizzo in un omaggio al compianto amico con la scenografia di Massimiliano Pinto.
Al centro della vicenda ci sono don Gennaro, un portinaio con pochi soldi e molti sogni, e il tipografo don Ferdinando, non meno squattrinato e sognatore, che decidono di stampare un gruzzolo di banconote false. I panni che furono di Totò e Peppino sono vestiti, rispettivamente, da Giacomo Rizzo e Carlo Ruoppo, in un crescendo di battute esilaranti.
Sul palco interagiscono altre altri personaggi. Sono Fiammetta, la dolce e riservata figlia del tipografo impersonata da Luana Pantaleo, il figlio del portinaio di cui la ragazza è innamorata, portato in scena da Gennaro Silvestro, la moglie di don Gennaro raffigurata da Carla Schiavone e il ragionier Casoria, al secolo Attanasio.
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