Accuse, polemiche e provocazioni al Consiglio Comunale di Camerota. Un nulla di fatto sull’approvazione dei debiti fuori bilancio.

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Accuse, polemiche e provocazioni al Consiglio Comunale di Camerota. Un nulla di fatto sull’approvazione dei debiti fuori bilancio.

Consiglio comunale fiume, quello tenuto sabato scorso a Camerota e terminato dopo otto ore. 15 i punti di discussione all’ordine del giorno dove, per alcuni tra questi, facile la previsione che prendessero molto tempo per la delicatezza degli argomenti da affrontare.
Una seduta poco ortodossa  dove è scivolata spesso la discussione politica verso provocazioni,  insinuazioni e critiche dal taglio personalistico. Una leggerezza di manifestazione politico/amministrativo a cui il pubblico accorso all’appuntamento ha dovuto presenziare. Quindi, maggioranza e opposizione, più volte si sono scontrate sui temi posti in discussione.

Una prima parte del consiglio si è incentrata sulla mozione fatta dall’opposizione che ha chiesto all’intero consiglio, solidarietà per il presidente della Provincia Cirielli che, durante la manifestazione tenuta a Marina di Camerota “Mare d’inverno”, è stato oggetto, di una manifestazione di disprezzo da parte di don Gianni Citro. Farci capire perchè è stata portata questa mozione al dibattito di un Consiglio Comunale è forse il motivo, che l’opposizione ha addotto, di un noto e forte coinvolgimento politico e gestionale che don Gianni Citro avrebbe con il gruppo della maggioranza. Su questa mozione si è astenuto il gruppo di maggioranza. Non hanno partecipato al voto per la mozione in questione anche i due consiglieri  D. Troccoli e D. Saturno, di recente entrati nel PDL.  La presidente del Consiglio Comunale, Rosanna Mazzeo, ne ha giustificato il diniego dicendo che “ è indubbio che io riconosca come mio presidente della Provincia l’onorevole Cirielli”.

L’opposizione non ha votato per l’approvazione della seduta consiliare precedente, non ritenendola valida.Il consigliere Romano spiega: "il Consiglio comunale tenuto dalla maggioranza è da ritenersi nullo perché sono caduti i presupposti di legittimità previsti dal regolamento del Consiglio comunale".

A tal proposito, forti critiche sono state fatte nei confronti della segretaria comunale, "colpevole", secondo tutti i consiglieri di opposizione, "probabilmente, di aver tentato di risanare la seduta del 30 ottobre, palesemente illegittima, che lei stessa doveva rilevare; ".Immediata la risposta del sindaco che ne ha difeso il ruolo, la professionalità e il lavoro.

Vari punti sono stati approvati all’unanimità, tra cui i regolamenti per l’utilizzo di locali destinati alla falegnameria e all’officina meccanica rispettivamente denominate “Marina di Camerota”, la proroga al contratto con la Yele, quindi i punti: 4; 7; 8; 9; 11 dell’ordine del giorno. Voto unanime anche per la commissione paritetica per il rinnovo del regolamento del Consiglio Comunale dove sono stati identificati i componenti: per la minoranza, A. Romano e F. Leo, per la maggioranza, D. Saturno e N. Saggiomo.

Il punto 12: riconoscimento dei debiti fuori bilancio, pari a 230 mila euro circa, ha visto l’astensione al voto del gruppo di opposizione, in quanto, non sono state ritenute sufficienti le spiegazioni date dall’assessore al bilancio, sui motivi per l’accertamento delle spese in questione. Il consigliere romano: "vorremmo sapere di più su chi ha causato, o come si sono verificati tali costi di spesa". Su questa posizione della minoranza, definita "legittima" da Laino, si è innestata la proposta del vicesindaco di sospendere il voto della maggioranza, in quanto: "non si rendeva possibile riconoscere unilateralmente il debito fuori bilancio".

La diminuzione della terza rata della Tarsu è stato un punto di discussione sul quale la minoranza ha rivelato l’assenza di accordi scritti con la Yele per la riduzione delle spese, è stato fatto notare, inoltre, sempre dall’opposizione, che non c’era una specifica scritta, una analisi della maggioranza, su cosa avrebbe reso possibile la riduzione della tassa, (Forse un taglio del personale?) e il motivo reale che ne garantisca la concretezza per cui proporre, legittimamente, da parte di tutto il Consiglio, l’attivazione di tale riduzione.

Si è discusso sul contratto di collaborazione fatto per l’attuale responsabile dell’ufficio tecnico, Infante. Verso il quale, senza eccepire sulle capacità professionali della persona in questione, si è valutata "illegale e rischiosa", così come espresso dal consigliere Romano, anche da un punto di vista pecuniario, per i componenti dell’intero consiglio comunale, la modalità con la quale  è stato incaricato. Insieme a questa contestazione, altri due punti erano stati inseriti sull’ordine del giorno del C.C. su richiesta dell’opposizione, tra cui quello riguardante il risarcimento dei danni causati dai lavori del porto. I tecnici,   convocati dalla Presidente del C.C., si sono messi a disposizione per accertare, tra ingegneri, responsabili dei lavori, e tecnici esterni chiamati a dare un parere sullo studio delle condizioni del movimento delle correnti marine del sito in questione, chi doveva rispondere dei danni.  E’ risultato, inoltre, che il pennello creato dopo le mareggiate che hanno inflitto al porto di Camerota ingenti danni,  per la Regione Campania è un lavoro abusivo, per cui i lavori di completamento del porto  sono stati bloccati e per cui anche il finanziamento di oltre due milioni di euro restanti che il comune di Camerota deve avere, sono fermi. Una situazione che mostra una serie di contraddizioni enormi, in quanto per proseguire i lavori e portarli a conclusione bisognerebbe smantellare il pennello di sicurezza posto dopo le mareggiate. Ma una volta smantellato, cosa garantisce la messa in sicurezza del porto? L’ultimo punto discusso durante la seduta fiume è stato il problema dell’edilizia. Un settore lavorativo fermo, sopratutto per le difficoltà che sono state date al settore, dalle rigide regole imposte dalla Sovraintendenza. Per cui si è chiesto al gruppo di maggioranza di farsi portavoce di una politica che fosse prioritaria di queste necessità lavorative e di contrapporsi a queste regole rigide con una sana mediazione portatrice di cambiamento per il comparto edilizio. "L’atteggiamento estremo, ha risposto il sindaco Bortone, che ha verso di noi la Sovraintendenza,  è il frutto di anni di approssimazione, di poca professionalità  e di poco riguardo, che ha rovinato l’immagine del  comune di Camerota".

 

 

 

 

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