Sequestrati 400 kg di pesce e 20 kg di dolci
| di Luigi MartinoI militari del gruppo carabinieri forestale di Salerno hanno condotto, nel periodo immediatamente precedente le festività natalizie, una diffusa azione di controllo mirata a verificare la tracciabilità dei prodotti alimentari destinati alla vendita ed il rispetto della corretta informazione offerta ai consumatori presso gli esercizi di vendita.
Le verifiche sono state condotte in numerosi comuni della provincia ed hanno riguardato in particolare i prodotti ittici, le specie ittiche in via di estinzione tutelate dalla convenzione di Washington in particolare il dattero di mare (lithofhaga lithofhaga) e l’anguilla europea (Anguilla anguilla) ed in taluni casi anche i tipici prodotti dolciari “natalizi”. Numerosi i casi di irregolarità accertati e per i quali i militari hanno proceduto ad elevare 27 sanzioni amministrative, per un totale di 40.500 euro, sequestrati circa 400 kg di pesce di diversa tipologia e 20 kg di prodotti di pasticceria del tipo “panettoni artigianali”.
E’ utile ricordare che per la commercializzazione e quindi l’acquisto consapevole di prodotti alimentari ed in particolari di prodotti ittici, è prescritto dalla normativa comunitaria e nazionale, che per ogni tipologia di prodotto siano riportate le informazioni che riguardano il nome commerciale e scientifico della specie, il metodo di produzione ovvero se pescato o allevato, il sistema di pesca, la zona di provenienza e se il prodotto è decongelato. Ed ancora, val la pena ricordare che la mancata tracciabilità dell’alimento non è garanzia di salubrità in quanto non consente di risalire alle condizioni di produzione dell’alimento stesso: il mancato rispetto della tracciabilità non permette, quindi, di valutare la sicurezza dei prodotti.
Nel corso dei controlli sono stati rinvenuti e sequestrati anche 45 kg di shoppers illegali.
A tutela del consumatore è opportuno ricordare che i sacchetti monouso biodegradabili e compostabili conformi alla legge che possono essere tranquillamente utilizzati per la raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti devono riportare la scritta “biodegradabile e compostabile”, la citazione dello standard europeo “Uni En 13432:2002” ed il marchio di un ente certificatore. La legge vieta infatti di commercializzare sacchetti di plastica non rispondenti ai requisiti tecnici del D.M. 18/03/2013, le cui caratteristiche consentono di ridurre drasticamente l’inquinamento da plastica, di migliorare la raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti e la produzione di compost di qualità e di agevolare la riconversione dei tradizionali processi produttivi della plastica da fonti fossili.
©Riproduzione riservata