Sequestrato impianto compostaggio nel salernitano, 3 nei guai
| di Marianna ValloneContinua l’azione di controllo dei carabinieri del comando per la Tutela Ambientale per contrastare il fenomeno delle violazioni in materia ambientale presso i principali impianti di trattamento di rifiuti della Provincia di Salerno.
Ad Eboli, nell’ambito di una mirata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Salerno, i Carabinieri del Noe di Salerno hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di un impianto di compostaggio e stabilizzazione delle frazioni organiche.
La misura cautelare è scaturita anche a seguito di numerose segnalazioni ed esposti giunti da locali comitati ambientalisti e cittadini residenti nelle aree limitrofe all’impianto per miasmi percepiti fino al limitrofo centro abitato.
Nel corso di attività ispettive condotte dai militari del Noe, coadiuvati da personale ispettivo dell’Arpac di Salerno, tra giugno 2017 e ottobre 2019, è emerso che per le operazioni di recupero dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata l’impianto riceveva quantitativi di rifiuti biodegradabili di cucine e mense e rifiuti biodegradabili notevolmente superiori rispetto ai limiti imposti, producendo un esubero mensile di circa 500 tonnellate.
Il superamento costante dei quantitativi consentiti, aggiunto alle operazioni di deposito e alla triturazione eseguita nel piazzale esterno dell’impianto, hanno causato le emissioni nauseabonde avvertite dalla popolazione.
Il valore complessivo del sequestro ammonta a circa 10.000.000 di euro.
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