Si è chiusa ieri l’edizione 2025 di «Carnuluvaro mio» a Cosentini

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Si è chiusa ieri l’edizione 2025 di «Carnuluvaro mio» a Cosentini


Si è chiusa con il Martedì Grasso, lo scorso 4 marzo, l’edizione 2025 della manifestazione “Carnuluvaro
mio – Cosentini e il carnevale di una volta – La Ballata di Zeza”. Il carnevale tradizionale di Cosentini di
Montecorice (SA), organizzato dalla comunità del piccolo borgo sotto la guida della Associazione
Euphória, è riconosciuto come Patrimonio Immateriale della Campania e inserito nell’inventario IPIC.


Il pomeriggio all’insegna della mascherata ha visto la partecipazione attiva di tutta la comunità e di
molte persone accorse per vedere la consueta sfilata dei maschkari tradizionali e la Ballata di Zeza,
ripresa ormai da alcuni anni dopo un lungo periodo di oblio. La serata si è conclusa con la lamentazione
per la morte di Carnevale e il falò in cui il pupazzo che lo impersona è stato arso. Ospite della
manifestazione, in occasione del Martedì Grasso, è stata la fotografia Barbara di Maio, esperta di
fotografia antropologica che da anni documenta le tradizioni popolari campane e nazionali; la fotografa
ha avuto modo di documentare e accompagnare con i suoi scatti tutti i momenti della manifestazione,
dalla vestizione al falò finale.

Domenica la comunità aveva, invece, accolto il prof. Vincenzo Esposito,
docente di Antropologia culturale presso l’Università degli Studi di Salerno e esperto di carnevali storici.
Con la morte di Carnuluvaro si apre un nuovo periodo dell’anno, in cui la protagonista è Quaresima,
Quarajesema, rappresentata da un fantoccio con le sembianze di una anziana vestita di nero che viene
appeso all’ingresso del paese con attaccata una arancia in cui sono infisse sette penne di gallina, una
per ogni settimana del periodo che separa il carnevale dalla Pasqua da cui la “moglie di Carnevale”
prende il proprio nome. Periodo di penitenza dopo gli sfarzi “mangiatori” della festa carnevalesca.

L’Associazione Euphória, per bocca del suo presidente Filomena Chiariello, esprime la propria
soddisfazione per la riuscita dell’iniziativa e soprattutto per la grande partecipazione della comunità.
“Il Carnevale è da sempre una festa di tutto il popolo. E per noi è stato emozionante vedere la
partecipazione attiva e gioiosa di tutto il paese all’iniziativa. Compaesani che vivono fuori, in altre zone
d’Italia, e amici di altri paesi del Cilento Antico sono venuti per l’occasione per prendere parte alla
maschkarata e alla festa. Vedere i bambini e i giovani ballare, cantare e recitare insieme agli anziani è
per noi una gioia, perché rappresenta lo spirito che sta dietro a ciascuna delle iniziative di Euphória: il
recupero della bellezza dello stare insieme in allegria e la ricchezza del confronto tra generazioni”.


Guidati da questo spirito di unione e di comunità, Cosentini e l’Associazione Euphória già guardano alla
manifestazione estiva “A Zita – Scene da un matrimonio di una volta”, per rivivere insieme, per le vie del
paese, il matrimonio della tradizione. Appuntamento per il 20 agosto, sempre nel borgo di Cosentini di
Montecorice.

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