Sicurezza in mare in crisi: Anab chiede al governo gestione statale dei salvataggi
| di Antonio VuoloStagione balneare in crisi per quanto riguarda la sicurezza in mare: ANAB invia una lettera al governo
«Chiediamo che il sistema dei salvataggi in mare venga gestito direttamente dallo Stato su tutte le coste Nazionali» – inizia così la lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni e al ministro delle Infrastrutture e trasporti Matteo Salvini da parte dell’ANAB, Associazione Nazionale Assistenti Bagnanti, organismo con operatori che salvano vite sulle spiagge marine e lacustri delle regioni Veneto, Lazio, Toscana, Campania, Lombardia e Puglia.
E continuano – «La consideriamo una proposta di cruciale importanza per la sicurezza in mare e per la tutela della nostra categoria. Riteniamo che una gestione statale consentirebbe di centralizzare le risorse, garantendo una distribuzione più equa ed efficace delle attrezzature di sicurezza, oltre a standardizzare le procedure operative, assicurando formazione uniforme e riconosciuta».
Una tale scelta, permetterebbe inoltre di valorizzare il ruolo degli assistenti bagnanti, migliorando le condizioni contrattuali, incentivando l’ingresso nella professione e garantendo una presenza costante di personale. Negli ultimi anni, la categoria degli assistenti bagnanti ha affrontato una carenza di personale, principalmente a causa di condizioni lavorative poco favorevoli e dagli ultimi decreti in particolare decreto ministeriale n 85 del 29 maggio 2024 che permette la formazione ma non la professione ai minorenni. A fine giugno della scorsa stagione mancavano all’appello circa il 35% dei bagnini necessari alle località balneari a detta dei sindacati.
«Una gestione statale – incalza il presidente di Anab, Guido Ballarin – potrebbe rappresentare una soluzione strutturale, migliorando non solo la sicurezza dei bagnanti, ma anche le prospettive professionali di chi opera in questo settore essenziale».
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