Silvia Nowak, uccisa e poi bruciata. Nel Cilento il femminicidio diventa un mistero
| di Luigi MartinoÈ arrivata la conferma che il corpo rinvenuto a Ogliastro Marina, nel Cilento, appartiene a Silvia Nowak, una 53enne di nazionalità tedesca scomparsa il 15 ottobre. Il cadavere, trovato nella tarda mattinata di venerdì, era parzialmente bruciato e in stato avanzato di decomposizione, il che ha ritardato la sua identificazione.
L’autopsia ha rivelato dettagli inquietanti: il corpo presentava ferite all’addome compatibili con coltellate e fratture al cranio, tutte riscontrate post mortem, insieme alle ustioni. Questi segni di violenza hanno fatto emergere dubbi inquietanti sulle circostanze della morte della donna.
Il marito di Silvia, anche lui tedesco, aveva denunciato la scomparsa della moglie martedì e nei giorni seguenti è stato ascoltato dagli inquirenti presso la Stazione dell’Arma di Santa Maria di Castellabate. Le indagini sono ora concentrate per fare chiarezza su quanto accaduto, mentre la comunità locale è scossa da questa tragica vicenda.
Il caso riporta alla mente altre tragedie, come quella di Celeste Palmieri, uccisa dall’ex marito nonostante avesse denunciato le violenze subite. La triste storia di Silvia Nowak solleva interrogativi sull’efficacia delle misure di protezione e sulla sicurezza delle donne, evidenziando l’urgenza di un intervento più incisivo contro la violenza di genere.
Il tempo che scorre – dunque – è un nemico insidioso per gli inquirenti impegnati a dare un volto al killer di Silvia. Il suo corpo è stato rinvenuto a soli 150 metri dall’abitazione in cui risiedeva, in un contesto che ha sollevato interrogativi inquietanti. Le prime indagini hanno rivelato che la donna è stata uccisa con un’arma da taglio, e si sospetta che il suo corpo sia stato tentato di bruciare dopo il delitto. Ogni ora che passa rappresenta una sfida per gli investigatori, poiché il tempo è un fattore cruciale nella raccolta di prove e testimonianze.
Attualmente, gli inquirenti stanno lavorando per ricostruire le ultime ore di vita di Silvia, esaminando ogni dettaglio che possa fornire indizi utili all’identificazione del colpevole. La comunità locale è in allerta, scossa dalla brutalità del crimine, e la ricerca della verità rimane una priorità assoluta.
Mentre gli investigatori si affannano nel tentativo di raccogliere prove, il caso di Silvia sottolinea la necessità di una vigilanza continua sulla sicurezza e sulla protezione delle donne, evidenziando come la violenza possa colpire anche nelle comunità più tranquille. La speranza è che, con il passare del tempo, si possano ottenere risultati e giustizia per la vita tragicamente spezzata di Silvia Nowak.
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