Sindaco Camerota fa arrestare funzionario mentre intasca mazzetta
| di Luigi MartinoE’ stato arrestato in flagranza di reato un funzionario del Comune di Camerota pronto ad intascare una ‘mazzetta’ di mille euro all’interno di un bar del centro di Marina di Camerota. L’operazione è scattata quando mancavano pochi minuti alle 18.30 di oggi, mercoledì. In azione sono entrati i carabinieri della stazione locale comandati dal maresciallo Francesco Carelli e coordinati a livello territoriale dal capitano Matteo Calcagnile della compagnia di Sapri.
La «cricca» di Camerota
Il fatto è avvenuto a pochi giorni dal terremoto giudiziario che ha sconvolto un’intera comunità. Giovedì mattina, infatti, Camerota è stata svegliata dalle sirene dei carabinieri che hanno arrestato sei persone e altre sei sono state raggiunte dalla misura cautelare del divieto di dimora nel comune cilentano. In carcere, tra gli altri, è finito Antonio Romano, ex sindaco di Camerota. Ai domiciliari, insieme all’ex assessore Ciro Troccoli e all’ex vicesindaco Michele Del Duca, è finito Antonio Troccoli, papà di Ciro ed ex sindaco che, all’epoca dei fatti contestati dalla procura, ricopriva il ruolo di capo di gabinetto. Tra gli indagati figurava il nome di Giuseppe Occhiati, funzionario del Comune di Camerota, responsabile dell’ufficio Anagrafe.
A casa sua, nella casella della posta, nel giorno dell’operazione Kamaraton, è arrivata una busta verde che conteneva un avviso di conclusione delle indagini. E’ stato probabilmente ascoltato dagli inquirenti nelle ore successive o comunque era pronto a comparire dinanzi ai giudici o ai carabinieri. Ma se così fosse, non ha fatto in tempo.
L’altro lato della medaglia
Se nell’inchiesta su presunti episodi di corruzione, appalti truccati e distrazione di danaro pubblico in favore di terzi, sono ritenute dagli inquirenti figure cardini della presunta «associazione per delinquere» due ex sindaci, questa volta, l’attuale sindaco di Camerota, Mario Salvatore Scarpitta, fa arrestare un funzionario dell’ente. Un taglio netto con il passato che in questa operazione trova solo la conferma della trasparenza e della volontà di totale legalità espressa a più riprese dal primo cittadino e dimostrata dalla sua squadra di governo con i fatti. Ma per capire cosa è successo occorre fare un passo indietro.
I giorni precedenti all’arresto di Occhiati
Una ragazza straniera, nei giorni che precedono l’arresto avvenuto oggi, si è recata presso l’ufficio di Giuseppe Occhiati per chiedere la preparazione di alcuni documenti. Il funzionario avrebbe invitato la donna ad un incontro fuori dalla Casa Comunale nel corso del quale, lo stesso Occhiati, avrebbe chiesto un compenso in danaro in cambio dei documenti. La malcapitata ha telefonato subito il sindaco per raccontare l’accaduto. Scarpitta, senza pensarci nemmeno un secondo, ha convinto la ragazza a denunciare tutto ai carabinieri e ha concordato un incontro con le forze dell’ordine, Qui sono entrati in campo i militari che hanno ascoltato le telefonate tra dipendente comunale e la donna e, al momento della consegna della ‘mazzetta’, lo hanno arrestato in flagranza di reato per concussione.
Gli sviluppi
Giuseppe Occhiati è stato accompagnato dapprima in caserma a Marina di Camerota e poi presso il carcere di Vallo della Lucania. Sarà giudicato con rito direttissimo probabilmente già domani mattina, giovedì, presso il tribunale di Vallo della Lucania, proprio nel giorno degli interrogatori di garanzia di Michele Del Duca, Antonio e Ciro Troccoli. I carabinieri hanno inoltre acquisito i filmati delle telecamere di video sorveglianza del bar dove è stato arrestato il funzionario.
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