Sistema Alfieri, Cascone rimette deleghe a De Luca: «Non posso lavorare serenamente»
| di Luigi MartinoUn nuovo capitolo si aggiunge all’inchiesta sul cosiddetto “Sistema Alfieri”, che coinvolge diversi nomi noti della politica campana. Tra gli indagati, il consigliere regionale Luca Cascone, fedelissimo del governatore Vincenzo De Luca, ha annunciato ieri pomeriggio la sua decisione di rimettere le deleghe alle Infrastrutture, alla Mobilità e al Governo del territorio nelle mani del presidente della Regione Campania. La scelta arriva a seguito di nuove accuse che lo vedono coinvolto nelle indagini sui bandi relativi a importanti opere pubbliche, come l’Aversana, il Fondovalle Calore e il sottopasso ferroviario di Capaccio Paestum.
La Procura di Salerno, guidata da Giuseppe Borrelli, ha contestato ai sette indagati, tra cui Cascone, anche l’ipotesi di reato di associazione a delinquere, aggiungendo un ulteriore tassello a una vicenda già intricata e densa di sviluppi. Gli inquirenti, rappresentati dai sostituti procuratori Alessandro Di Vico e Stefania Faiella, stanno approfondendo gli elementi emersi, portando a una nuova ondata di notifiche, tra cui il decreto di sequestro probatorio dei dispositivi informatici del consigliere.
Attraverso un lungo post sui social, Cascone ha spiegato le ragioni del suo gesto e il contesto che lo ha spinto a fare un passo indietro. «Martedì il mio avvocato ha ricevuto una nuova notifica, un’accusa aggiuntiva, ben più pesante e infamante rispetto alle precedenti. Nonostante tutto, continuo ad avere massima fiducia nella magistratura e negli organi inquirenti», ha scritto il consigliere, sottolineando la sua convinzione di non aver commesso alcuna delle irregolarità contestate.
Un proverbio per spezzare la tensione
Nel suo intervento, Cascone ha richiamato un noto proverbio: «Male non fare, paura non avere», che ha definito una sorta di mantra per affrontare la tempesta mediatica e giudiziaria. Tuttavia, ha ammesso: «Inizio ad avere paura, per me e per la mia famiglia. Ciò che sta accadendo è surreale e difficile da spiegare, soprattutto alle mie figlie».
Un gesto per tutelare la serenità
La decisione di lasciare l’incarico è maturata, secondo quanto dichiarato, per preservare la serenità necessaria sia a livello personale che istituzionale. «Le attuali condizioni non mi consentono di svolgere il mio lavoro con la necessaria tranquillità. Ho informato il presidente De Luca e rimesso la delega alle infrastrutture della mobilità», ha concluso Cascone.
La scelta segna un momento di svolta nella sua carriera politica, caratterizzata finora da una stretta collaborazione con De Luca e da un ruolo centrale nella pianificazione infrastrutturale regionale. Tuttavia, l’ombra delle accuse e il clamore suscitato dall’inchiesta rendono il futuro di Cascone e degli altri coinvolti estremamente incerto.
Un quadro in evoluzione
L’inchiesta sul “Sistema Alfieri” si conferma un terremoto politico per la Campania, sollevando interrogativi non solo sui comportamenti individuali, ma anche sul sistema di gestione degli appalti pubblici nella regione. La magistratura prosegue il suo lavoro di approfondimento, mentre il clima di tensione rischia di compromettere ulteriormente l’immagine della politica locale. Cascone, nel frattempo, si prepara ad affrontare il difficile percorso giudiziario che lo attende, ribadendo la sua fiducia nelle istituzioni e nel loro operato.
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