Sistema Alfieri, spunta un nuovo filone: gruppi Whatsapp per «pilotare gli appalti»
| di Luigi MartinoUn gruppo WhatsApp utilizzato per discutere degli appalti più controversi, tra cui quelli per Fondovalle Calore e Aversana. Questo è uno degli elementi emersi dalla seconda fase dell’inchiesta sul cosiddetto “Sistema Alfieri”. Parallelamente alla pubblicazione delle motivazioni del Riesame sulle misure cautelari della prima tranche dell’indagine — relativa agli appalti della pubblica illuminazione a Capaccio Paestum — la Procura di Salerno, guidata da Giuseppe Borrelli, accelera le indagini. Sono stati emessi decreti di sequestro probatorio di dispositivi informatici, come cellulari e computer, a carico dei destinatari degli avvisi di garanzia.
Tra i nuovi dettagli emersi, figura l’iscrizione nel registro degli indagati di Franco Alfieri, sospeso presidente della Provincia di Salerno e sindaco di Capaccio Paestum. Alfieri è ora accusato, insieme ad altri sei, anche di associazione a delinquere, oltre al concorso in turbata libertà degli incanti.
Indagati e nuovi sviluppi
Oltre ad Alfieri, i destinatari del decreto di sequestro includono Andrea Campanile, membro dello staff di Alfieri; Angelo Michele Lizio, dirigente della Provincia di Salerno; Nicola Aulisio, imprenditore titolare della società Cogea; Federica Turi e Giovanni Vito Bello, funzionari del Comune di Capaccio Paestum; e Luca Cascone, consigliere regionale e presidente della Commissione Mobilità di Palazzo Santa Lucia.
La Procura sta analizzando i dispositivi sequestrati per ricostruire i rapporti tra gli indagati e verificare l’esistenza di un programma criminoso volto a influenzare le gare pubbliche. Secondo i magistrati Stefania Faiella e Alessandro Di Vico, il materiale informatico potrebbe fornire prove decisive riguardo alle modalità operative e ai legami tra i coinvolti.
«È da ritenere — si legge nel decreto — che l’analisi dei dispositivi informatici possa evidenziare tutte le gare pubbliche su cui gli indagati hanno cercato di intervenire e chiarire i ruoli e i contributi individuali nel presunto sistema criminale». Già in una prima analisi sommaria, i dispositivi avevano fornito elementi significativi, respingendo le richieste di dissequestro avanzate dai legali di alcuni indagati.
Il ruolo dei gruppi WhatsApp
Uno degli aspetti più rilevanti dell’inchiesta riguarda un gruppo WhatsApp creato appositamente per discutere della progettazione e gestione degli appalti relativi a Fondovalle Calore e Aversana. Tra i partecipanti al gruppo figuravano Lizio, Cascone e Campanile, oltre a funzionari dell’Acamir, l’agenzia regionale responsabile dei bandi per la viabilità delle aree interne.
Campanile, definito dagli inquirenti come l’“uomo ombra” di Alfieri, rappresentava il presidente sospeso nel gruppo, riferendogli i dettagli delle discussioni. Centrale appare anche il ruolo di Luca Cascone, che, pur non avendo competenze formali in materia, avrebbe programmato tempi e modalità esecutive delle gare, interloquendo direttamente con Campanile e Lizio.
Il funzionario Giovanni Vito Bello, invece, è accusato di aver redatto i progetti per il sottopasso ferroviario di Capaccio Paestum e quelli per Aversana e Fondovalle in virtù di un accordo quadro con la Regione Campania. Secondo la Procura, tale attività avrebbe violato in maniera evidente i principi di incompatibilità tra incarichi dirigenziali pubblici e attività professionali private.
Un sistema sotto esame
L’inchiesta mette sotto i riflettori un presunto sistema criminale, articolato e strutturato, volto a condizionare l’assegnazione di appalti pubblici in modo illecito. La Procura di Salerno prosegue con l’analisi dei dispositivi sequestrati, cercando di svelare i dettagli di una rete di influenze che coinvolgerebbe figure chiave della politica e dell’imprenditoria locale.
Le indagini continuano, mentre la vicenda assume contorni sempre più complessi e delicati. Restano aperte molte domande sul futuro politico e amministrativo delle figure coinvolte e sulle eventuali conseguenze per gli appalti pubblici nella provincia di Salerno.
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