Smaltimento illecito di rifiuti edili, indagati tecnici comunali e imprenditori di Atena Lucana
| di Pasquale SorrentinoDue tecnici comunali di Atena Lucana e due imprenditori, uno sempre di Atena Lucana e un padovano sono indagati per accuse – a vario titolo – inerenti allo smaltimento dei rifiuti scaturiti dai lavori lungo la Tito-Brienza. Sono state sequestrate anche due cave, ad Atena Lucana e Brienza, a opera della Polizia provinciale di Potenza per ordine della Procura lucana guidata da Francesco Curcio. Il sequestro è arrivato per gestione e smaltimento illecito di rifiuti edili prodotti dalle trivellazioni delle gallerie, demolizioni di opere stradali, materie connesse alle ultimazioni dei lavori sulla strada, riaperta – ricordiamo – da poco.
A finire nei guai un imprenditore di Atena Lucana, proprietario della cava nel suo comune, un altro imprenditore originario di Padova e due tecnici comunali in forza ad Atena Lucana. Questi ultimi due sono accusati di aver commesso irregolarità sulle concessioni delle autorizzazioni e sull’iter burocratico. Sulle autorizzazioni e sull’iter da seguire – occorre aggiungere – ci sono state anche due delibere, di due amministrazione differenti. Nessun politico risulta essere indagato.
Secondo gli inquirenti vi è il fondato motivo di che presso i cantieri riguardanti i lavori sulla strada statale 95, la Variante “Tito-Brienza”, e nelle aree utilizzate possono costituirsi dei “corpo di reati” come rifiuti speciali illecitamente depositati, trattati e smaltiti nonché impianti, attrezzature e strutture non autorizzate (sono stati sequestrati dei mezzi anche a Satriano), per questo motivi sono scattati i sequestri.
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