Spacciano nei licei, scoperta rete di pusher: 12 nei guai. Droga anche ad un neonato
| di Redazione
Dodici spacciatori under 30 sono stati individuati e ora rischiano l’arresto in carcere o ai domiciliari. Tra i fatti emersi durante le indagini, spiccano la vendita di droga all’interno del liceo scientifico di Eboli e un grave episodio di ingestione accidentale di hashish da parte di un neonato.
L’inchiesta ha preso il via un anno fa, quando i carabinieri hanno fermato a un posto di blocco Francesco P., 22 anni. Il giovane, apparso nervoso, è stato perquisito: con sé aveva droga e, sul cellulare, una lunga lista di contatti sospetti. Analizzando i dati, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, sotto la guida del capitano Greta Gentili, hanno ricostruito la rete di spaccio che operava tra Eboli e Campagna.
Le intercettazioni, autorizzate dalla Procura, hanno portato all’identificazione di altri undici sospettati: Roberta P., 27 anni, con precedenti specifici; Francesco Pio M., 24; Luca M., 26; Marzia M., 19; Francesco C., 19; Salvatore R., 33, il più anziano del gruppo; Leonardo D.P., 19; Nicolas D., 20; Francesco C., 20; Angelo V., 25; e Giusy L., 22.
Le richieste di misure cautelari sono state avanzate dal pm Simone Teti e i dodici indagati compariranno davanti al gip Piero Indinnimeo per l’interrogatorio di garanzia, previsto tra il 25 e il 28 marzo. L’accusa è di detenzione e spaccio di stupefacenti.
L’indagine ha portato al sequestro di cocaina, marijuana e hashish, oltre a somme di denaro ritenute provento dell’attività illecita. Le intercettazioni hanno rivelato la compravendita di droga anche a minorenni, un elemento che aggrava la posizione degli indagati. Tra gli acquirenti figurano i figli di noti malavitosi della zona, mentre tra i fornitori emergono nuove rotte di approvvigionamento nella Piana del Sele.
A difendere gli imputati sono gli avvocati Costantino Cardiello, Ausilia Sabato e Sandra Santonicola. Nel frattempo, alcuni acquirenti hanno iniziato a collaborare con gli inquirenti, mentre la maggior parte delle prove proviene dalle intercettazioni telefoniche.
Un altro pusher ebolitano è coinvolto nell’inchiesta, ma nei suoi confronti si procede separatamente.
©Riproduzione riservata