Spacciavano droga per il Cilento: in 16 alla sbarra

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Spacciavano droga per il Cilento: in 16 alla sbarra

Sedici persone accusate di far parte di una vasta rete di spaccio di droga, smantellata con un blitz lo scorso 7 marzo, sono state ufficialmente rinviate a giudizio. L’operazione ha colpito duramente un’organizzazione attiva tra Santa Cecilia di Eboli e Capaccio Paestum, implicata nella distribuzione di sostanze stupefacenti come crack, hashish e cocaina.

Claudia D’Alitto, il pubblico ministero responsabile delle indagini preliminari, ha richiesto il processo per i seguenti indagati: Salvatore Capaldo (classe ’75) di Nocera, Daniela Jamaica Ciongoli (’98) di Torchiara, Ilaria Corsano (’95), Alfonso (’72) e Gerardo Morello (’71) di Eboli, Francesco Polito (’84), Ciro Tortora (’78), Elisa Del Giorno (’93) di Ogliastro, Marco Giordano (’00) di Agropoli, Martina Iannone (’94) e Antonio Pellegrino (’86) di San Severino, Mariarosaria Naddei (’74) di Fisciano, Maria (’59) e Vito Eduardo Tramontano (’00) di Capaccio, Domenico Volpe (’72) e Telemaco Zerenga (’60).

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Giuseppe Russo, Mario Gallo, Antonello Bassano, Danilo Laurino, Stefania Pierro, Antonio Picarella, Antonio Boffa, Antonio Usiello, Carmine Guadagno, Luciano Russo, Giulia Leonetti e Luigi Gargiulo.

Il giudice per l’udienza preliminare, Giovanni Rossi, deciderà sull’accettazione della richiesta di rinvio a giudizio presentata dal pm ad ottobre. L’accusa ha presentato un vasto elenco di prove, inclusi numerosi resoconti di intercettazioni telefoniche e ambientali raccolte dai carabinieri della Sezione operativa della Compagnia di Agropoli, guidati dal capitano Giuseppe Colella.

Le accuse mosse contro i 16 imputati riguardano 28 episodi di detenzione e cessione di stupefacenti. La droga, che veniva distribuita principalmente nel territorio comunale di Capaccio Paestum, raggiungeva anche Agropoli, Campagna, Eboli, Battipaglia e Avellino.

Una delle modalità più insidiose di spaccio era il trasporto di droga all’interno della casa circondariale di Fuorni, a Salerno, nascosta negli slip di donne in visita ai detenuti. Sono emersi anche episodi di estorsione contro clienti insolventi e i loro familiari, con tre vittime (due acquirenti e la madre di una di loro) che hanno la facoltà di costituirsi parte civile.

Durante le indagini, è stata scoperta anche la detenzione di un’arma da fuoco e di un lanciarazzi. Le cessioni documentate di droga hanno raggiunto un valore di 2.000 euro, dimostrando la vastità e la pericolosità dell’organizzazione criminale.

Le prossime udienze saranno cruciali per definire il destino dei 16 imputati, con la comunità locale che attende con ansia ulteriori sviluppi in questa importante vicenda giudiziaria.

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