Sparatoria sull’A2: si analizza la traiettoria del proiettile che ha colpito il fuggitivo

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Sparatoria sull’A2: si analizza la traiettoria del proiettile che ha colpito il fuggitivo

Proseguono le indagini sulla sparatoria avvenuta venerdì scorso lungo l’autostrada A2 del Mediterraneo, nei pressi dello svincolo di Atena Lucana, dove un carabiniere ha esploso due colpi di pistola contro un fuoristrada in fuga, colpendo alla nuca un cittadino rumeno di 42 anni. L’uomo, pregiudicato, era alla guida di un veicolo rubato, parte di un convoglio composto da tre auto coinvolte in una serie di furti messi a segno in Val d’Agri.

La Procura della Repubblica di Lagonegro ha formalmente iscritto il militare nel registro degli indagati, contestandogli i reati di eccesso colposo in legittima difesa e lesioni personali. Gli inquirenti stanno cercando di fare piena luce sulla dinamica dell’intervento e, soprattutto, sulla traiettoria del proiettile che ha ferito l’uomo, trapassandogli la nuca da parte a parte.

Focus sulla balistica: si ricostruisce la scena

Al centro dell’inchiesta c’è ora la ricostruzione esatta dell’accaduto. I consulenti della Procura, esperti di balistica, sono stati incaricati di stabilire la posizione esatta delle auto coinvolte nel momento in cui è partito lo sparo. In particolare, si cerca di chiarire: da dove ha sparato il carabiniere? Qual era la distanza tra lui e il veicolo in fuga? E, soprattutto, quale traiettoria ha seguito il proiettile che ha colpito il conducente alla testa?

Questi elementi saranno decisivi per capire se il colpo è stato esploso in condizioni di pericolo imminente – come sostenuto nella prima ricostruzione, secondo cui l’auto rubata avrebbe tentato di investire un militare – oppure se vi siano state delle irregolarità nell’uso dell’arma da fuoco.

Il proiettile, fortunatamente, non ha colpito organi vitali e non ha causato lesioni permanenti. Il ferito, soccorso dai sanitari del 118 e ricoverato in Rianimazione all’ospedale di Polla, è stato dimesso dopo 24 ore e trasferito nel carcere di Salerno.

Le reazioni politiche: solidarietà al carabiniere

Nel frattempo, continua a far discutere l’indagine a carico del militare. Il senatore Antonio Iannone (Fratelli d’Italia), sottosegretario al Governo Meloni, è intervenuto pubblicamente esprimendo piena solidarietà al carabiniere coinvolto. «Trovo aberrante che un servitore dello Stato, intervenuto per fermare dei criminali, venga indagato. Le nostre Forze dell’Ordine meritano rispetto, non delegittimazione», ha dichiarato, facendo eco alle parole del Ministro della Difesa Guido Crosetto, che nei giorni scorsi aveva sottolineato l’importanza di tutelare chi indossa una divisa.

«Questi uomini – ha aggiunto Iannone – affrontano ogni giorno pericoli enormi, spesso con mezzi insufficienti e compensi modesti. Dobbiamo sostenerli, soprattutto in territori difficili come il Vallo di Diano, dove la criminalità predatoria è ormai fuori controllo e dove operano cellule legate alla Camorra e alla ’Ndrangheta».

Il carabiniere senza pistola, attesa per gli esiti delle analisi

Nel frattempo, l’arma di ordinanza del carabiniere è stata sequestrata per permettere i rilievi balistici. Nei prossimi giorni verrà ascoltato il militare, mentre è atteso anche l’interrogatorio di garanzia del cittadino rumeno, che potrebbe fornire la sua versione dei fatti sull’inseguimento e la successiva sparatoria.

L’inchiesta, ancora nella sua fase iniziale, dovrà accertare con precisione ogni dettaglio: l’esatta dinamica, la legittimità della reazione armata e l’eventuale presenza di armi a bordo dei veicoli dei fuggitivi. Solo allora sarà possibile stabilire con chiarezza le responsabilità e comprendere se, in quel frangente, vi sia stato davvero un pericolo tale da giustificare l’uso della pistola.

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