Spari sulle anatre del Testene: aperta un’inchiesta dopo la denuncia di Gerardo Scotti

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Spari sulle anatre del Testene: aperta un’inchiesta dopo la denuncia di Gerardo Scotti

Un episodio inquietante si è consumato lungo il fiume Testene, nel cuore di Agropoli, suscitando indignazione e preoccupazione tra gli abitanti e gli ambientalisti. La vicenda, che coinvolge il presunto utilizzo improprio di un’arma da parte di due ragazzi, è ora oggetto di un’inchiesta avviata dalle autorità competenti, a seguito della denuncia presentata da Gerardo Scotti, noto ambientalista e presidente dell’associazione Genesi, impegnata nella salvaguardia dell’oasi naturale situata nel Parco Nazionale del Cilento.

Il contesto

Il fiume Testene, che attraversa il centro di Agropoli, è da anni un punto di riferimento per la biodiversità locale e ospita una colonia di anatre che attirano l’attenzione di residenti e visitatori. Tuttavia, secondo quanto denunciato da Scotti, l’oasi è stata teatro di un grave episodio: due giovani, armati di una pistola probabilmente ad aria compressa, avrebbero preso di mira le anatre in un gesto che l’ambientalista ha definito “un vero e proprio tiro al piattello”.

La denuncia e le indagini

Le immagini del presunto atto, catturate in un video consegnato ai carabinieri, sono ora al vaglio delle autorità per ricostruire i fatti. “I due ragazzi sono scesi lungo il corso del fiume con una pistola, hanno posizionato una sedia sul muretto per avere una visuale migliore e hanno iniziato a sparare,” ha dichiarato Scotti. “Non è chiaro se l’arma fosse un giocattolo o un dispositivo più pericoloso, ma è evidente che i colpi non erano diretti verso l’acqua, bensì verso le anatre.”

Fortunatamente, dai sopralluoghi effettuati ieri mattina dalla polizia locale, diretta dal comandante Antonio Rinaldi, non sono stati rinvenuti animali feriti o deceduti. L’anatra che inizialmente sembrava scomparsa è stata ritrovata sana e salva, sebbene si tenga ancora lontana dal gruppo principale.

Le reazioni

La vicenda ha sollevato grande sconcerto nella comunità. Scotti ha sottolineato la gravità dell’episodio, evidenziando non solo il rischio connesso all’uso di armi da parte di minorenni, ma anche il profondo disprezzo mostrato nei confronti dell’ambiente. “Si tratta di un atto di crudeltà inaudita e di una mancanza di rispetto per la natura che non possiamo tollerare,” ha affermato.

L’associazione Genesi ha chiesto un intervento deciso da parte delle istituzioni per rafforzare la vigilanza e prevenire ulteriori episodi simili. Anche molti cittadini si sono uniti al coro di proteste, chiedendo più controlli e una maggiore sensibilizzazione sull’importanza di rispettare l’ecosistema locale.

Conclusioni

Le indagini proseguono per chiarire l’esatta dinamica dei fatti e individuare eventuali responsabilità. L’episodio rappresenta un campanello d’allarme per la tutela dell’oasi del Testene e pone l’accento sulla necessità di educare le nuove generazioni al rispetto dell’ambiente. La comunità di Agropoli resta in attesa di sviluppi, sperando che la vicenda possa servire da monito e stimolo per una maggiore attenzione alla salvaguardia del patrimonio naturale.

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