Spiagge senza regole a Camerota: cala Bianca è campeggio, sulla Calanca spunta frutteria
| di Luigi MartinoNiente regole sulle spiagge di Camerota. A Cala Bianca, vincitrice nel 2013 del concorso di Legambiente «La più bella sei tu», il suolo pubblico diventa privato e i turisti praticano campeggio abusivamente. Sulla spiaggia della Calanca, invece, finita più volte sulle pagine della cronaca locale, un venditore di cocco staziona da giorni sulle scale. Chi va al mare a Camerota non può stare dove vuole. Si è liberi di stare in alcuni lembi di spiaggia ma in altri no. I campeggiatori abusivi continuano a mostrarsi aspramente gelosi di quelli che considerano essere i propri spazi. E accade così che di buon mattino montano le proprie strutture sulla spiaggetta che ricade nell’area marina protetta degli Infreschi e della Masseta. Bianca perchè il colore delle sue pietre è candido e appunto bianco, come quello del gazebo che si erge tra l’indifferenza dei bagnanti. Chi non si fa scoraggiare da questi guardiani della spiaggia può trovare uno spazio vicino alla scogliera o verso la riva. Occupano arenile e scale di accesso sulla spiaggia della Calanca, invece, i venditori di cocco «bello», cocco «fresco». Un ombrellone gli fa ombra, i gradini usati come scaffali per posizionare la merce. Fermano le famiglie. Le convincono quasi a comprare un pezzo di cocco. Alcuni, pur di ritornare a casa dopo una giornata di mare, posano gli spicci sulla «cassa» e vanno via senza cocco. Ma al negozio della frutta a pochi metri dalla riva, si trova anche dell’altro: mandorle, lupini, frutta secca e anguria. C’è di tutto nonostante il divieto che campeggia all’ingresso e sulla spiaggia: «E’ vietato esercitare attività fisse o itineranti».
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