“L’interrogazione parlamentare di Vaccaro è intempestiva, inesatta e strumentale”
| di Biagio CafaroFoto archivio
Il 22 febbraio scorso il deputato del Pd, Guglielmo Vaccaro, ha presentato un’iterpellanza parlamentare al ministro delle infrastrutture Altero Matteoli al fine di conoscere i provvedimenti che il governo intende adottare per dare risposte ai tanti cittadini del Golfo di Policastro che da mesi subiscono i disagi dell’interruzione della viabilità. In merito a tale interpellanza, il comune di Sapri ha voluto fare una precisazione.
Di seguito il comunicato stampa del comune di Sapri:
L’interrogazione parlamentare dell’on. Vaccaro in relazione alla SS 18, pur avendo l’indubbio merito di tenere accesi i riflettori sull’annosa vicenda è, tuttavia, intempestiva, inesatta e strumentale per quanto attiene le dichiarazioni inerenti il ruolo svolto dall’amministrazione comunale nella vicenda. Com’è noto, parliamo di un evento epocale avvenuto il 24 novembre 2010 con lo spostamento di massi enormi e la relativa interdizione del transito stradale da parte dell’ANAS. Già in data 26 dello stesso mese veniva dato incarico dalla A.C. che “stricto iure” non avrebbe competenza in merito, al Geologo dott. Romeo Toccaceli, per un sopralluogo e una relazione anche fotografica dell’accaduto, relazione che veniva presentata,due giorni dopo, all’assessore alla protezione civile della provincia di Salerno Fasolino ed al dott. Ranesi, funzionario della stessa, in una riunione tenutasi presso l’unità di crisi istituita in prefettura, per far fronte all’emergenza. Si chiedeva quindi, immediatamente, l’intervento della protezione civile regionale e del genio civile che, attraverso il suo dirigente ing. Di Muoio, in esito ad una riunione tenutasi presso il genio civile di Salerno ai primi giorni di dicembre, indicava, nell’ing. Sansone il responsabile del procedimento a cui conferiva incarico per sopralluogo e predisposizione di strategie per l’intervento da effettuare. Il suddetto esplicitava la necessità di poter valutare attentamente lo stato dei luoghi perché l’intervento era ed è di “enorme complessità tecnica”.La vicenda veniva seguita e coordinata da sua eccellenza il prefetto di Salerno, attraverso la dott.ssa Di Vito. Presso la prefettura si è fatto capo con diverse riunioni per risolvere le annose problematiche relative a paventati danni che l’utilizzo dell’esplosivo, ritenuto indispensabile per la soluzione del problema, avrebbe potuto creare alle strutture dell’acquedotto, alla strada sottostante, al sentiero “apprezzami l’asino”. Il tutto complicato dalla carenza di fondi regionali reperibili a fine anno e dalla difficoltà di individuare sul mercato imprese con la competenza richiesta. Ad ogni buon conto entro la fine di dicembre viene effettuato uno stanziamento regionale che poi si rivelerà insufficiente. Nel frattempo il genio civile approfondiva la situazione in loco che si appalesava sempre più complessa in quanto anche altri due massi, di proporzioni enormi, richiedevano interventi. Intanto il comune di Sapri convocava i proprietari del terreno interessato, residenti in Grosseto, da questi otteneva le autorizzazioni necessarie per eseguire l’intervento.In data 29 gennaio c.a. l’assessore Meduri del comune di Sapri, nel corso di una conferenza stampa, comunicava alle associazioni quanto era stato fatto. In data 3 febbraio c.a. si teneva presso il Comune di Sapri una conferenza di servizio tra tutti i soggetti interessati all’operazione (prefettura, genio civile, protezione civile, ANAS, capitaneria di porto, carabinieri, polizia stradale, corpo forestale, CONSAC) in attesa che la Regione impinguasse l’originale insufficiente finanziamento. In data 4 febbraio c.a., in una riunione all’uopo convocata presso la Prefettura di Salerno per reperire gli ulteriori fondi necessari, si otteneva la liberatoria di CONSAC, ANAS e comune di Sapri per gli eventuali danni che si sarebbero potuti arrecare con l’utilizzo dell’esplosivo e, preso atto della carenza di fondi presso quella sede, si reiterava istanza alla regione Campania per l’impinguamento dell’originale stanziamento.In data 15 febbraio c.a. l’assessore regionale alla protezione civile comunicava di aver impinguato il fondo per poter dare avvio ai lavori esplicitamente riconoscendo nel comunicato stampa il ruolo trainante della A.C. di Sapri. Tali lavori venivano consegnati all’impresa esecutrice in data 17 febbraio c.a. presso il comune di Sapri e il reale inizio avveniva materialmente in data 18 febbraio c.a.Si sono avviate ne frattempo trattative tra i due comuni e le due regioni interessate per l’istituzione di un tavolo permanete per la soluzione definitiva della problematica.Alla luce di quanto sopra l’amministrazione comunale ritiene di aver fatto quanto nelle proprie possibilità per stimolare le sinergie degli enti istituzionalmente demandati alla soluzione della problematica (regione Campania, genio civile, prefettura e protezione civile).Riteniamo quindi sciocche e pretestuose le affermazioni di Guglielmo Vaccaro che, a lavori iniziati lamenta una assenza di coordinamento tra comune e regione. Una delle conseguenze di una legge elettorale iniqua è quella di riempire il parlamento, di veline e igieniste dentali ma anche,c osa non meno grave, di una folta schiera di amici, compari, segretari, mogli e fratelli che hanno, come unico denominatore politico, quello di avere importanti protettori.Sarebbe quindi opportuno, che chi è investito, nonostante tutto, di un ruolo istituzionale, provvedesse a verificare le proprie fonti di informazioni e ad avere maggior rispetto di coloro che sono stati espropriati di un diritto fondamentale quale quello del voto.
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