Stefano, barbiere nel Cilento: «Sono specializzato nel taglio ai bambini autistici»
| di Luigi MartinoStefano Lettieri, 30 anni,è uno di quei giovani che ha deciso di non lasciare il suo paese: Omignano Scalo, poco più di 1.500 abitanti nel Cilento, in provincia di Salerno. Ha trasformato la sua passione, in lavoro. Aprendo una barberia, “SL Barber“, frequentata da persone di ogni età. Ma soprattutto cercando di svolgere anche una funzione sociale. Imparando a tagliare i capelli anche chi vive questi momenti con difficoltà, soprattutto i bambini autistici. E questo l’ha portato anche ad aderire, diventato rappresentate per la Campania, dell’associazione nazionale parrucchieri solidali “Le Forbici a Cuore”.
Stefano, raccontaci cosa ti ha spinto a intraprendere questo percorso così particolare nel tuo lavoro di barbiere.
Tutto è iniziato con un bambino che frequentava il mio negozio. Aveva sempre molte difficoltà a farsi tagliare i capelli e, sapendo che era nello spettro autistico, ho deciso di approfondire la questione. Mi sono affezionato a lui in modo particolare e ho sentito il bisogno di fare di più per lui e per la sua famiglia. Ho quindi cominciato a frequentare un centro specializzato nello studio dei comportamenti dei bambini autistici, lavorando insieme a psicologi e altri professionisti. È stato lì che ho capito quanto fosse importante non solo tagliare i capelli, ma rendere l’esperienza accessibile e serena per questi bambini e per i loro genitori. Non tutti i barbieri sono preparati per farlo, ma io sento che è giusto dare il nostro contributo per fare in modo che tutti abbiano le stesse opportunità affinché il mondo diventi veramente inclusivo.
C’è una ragione personale dietro questa tua sensibilità verso i bambini nello spettro autistico?
Ho una cugina con disabilità e questo mi ha insegnato a gestire e comprendere le emozioni in modo profondo e ad imparare in quanti modi diversi si possa comunicare. Infatti anche con le persone autistiche non sempre si ha la possibilità di avere una comunicazione “tradizionale” ed essendo l’autismo una neurodivergenza con un’infinita gamma di variabili non può esserci un approccio che valga per tutti. Questo l’ho compreso subito con il mio primo piccolo “cliente” autistico e per questo ho sentito la necessità di imparare come poter affrontare al meglio ogni loro bisogno. Per aiutare i bambini autistici a superare quello che può sembrare un semplice “taglio di capelli” , per loro quasi sempre fonte di grande stress, bisogna creare un legame basato sulla fiducia che li aiuti a sentirsi a proprio agio.
Hai deciso anche di coinvolgere altri barbieri in questo percorso?
Facendo parte dell’Associazione Nazionale Parrucchieri Solidali “Le Forbici a Cuore”, di cui sono l’unico rappresentante della Campania, (unica Associazione in Italia che fornisce corsi di formazione specifici per essere preparati ad affrontare queste tematiche) voglio stimolare i colleghi a seguire questa strada invitandoli a far parte dell’Associazione. E naturalmente voglio continuare a creare un ambiente inclusivo nel mio negozio. Non basta fare tagli alla moda: dobbiamo anche pensare di dare a tutti le stesse possibilità, aiutando di conseguenza anche molti genitori che devono vivere anche queste difficoltà.
Come hai trasformato il tuo negozio per renderlo inclusivo?
Visto che ne ho la possibilità ho creato uno spazio calmo pensato per ridurre le stimolazioni sensoriali di questi bambini. Ho imparato a riconoscere ogni piccolo segnale che indichi disagio, paura o sofferenza. Il mio lavoro non si limita al taglio, ma diventa un momento di comprensione e ascolto. Ogni bambino è diverso e la chiave è adattarsi a loro e rispettare le loro esigenze.
Come è nata l’Associazione “Le Forbici a Cuore”?
L’Associazione è nata dalla passione e sensibilità di Christian Plotegher, affermato barbiere di Rovereto che ha ricevuto l’Onorificenza al Merito della Repubblica Italiana, proprio per il suo impegno nell’aver reso, con la giusta preparazione, inclusivo il suo salone. Christian Plotegher ha voluto quindi dare vita ad un’Associazione i cui professionisti siano preparati e formati in modo tale da poter fornire, su tutto il territorio nazionale, alle persone autistiche o con disabilità intellettiva, le stesse opportunità.
Qual è il messaggio che vuoi lanciare ai tuoi colleghi e alle famiglie?
Ai miei colleghi dico: formatevi e preparatevi affinché possiate cambiare il modo in cui vedete e vivete la nostra professione. Alle famiglie voglio dire che non sono sole. Il mio obiettivo è quello di far crescere il più possibile l’Associazione “Le Forbici a Cuore” in modo tale che ovunque ogni bambino autistico o con disabilità intellettiva e la sua famiglia possano sentirsi accolti, compresi e sostenuti.
Stefano, grazie per il tuo impegno e la tua passione.
Grazie a voi per l’opportunità di raccontare questa storia. Spero possa essere d’ispirazione per tanti altri nel fare la differenza.
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