Stop terzo mandato, Schlein tira un sospiro di sollievo: il caso De Luca diventa nazionale

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Stop terzo mandato, Schlein tira un sospiro di sollievo: il caso De Luca diventa nazionale

La recente pronuncia della Corte Costituzionale ha bloccato la norma regionale campana che avrebbe consentito al presidente Vincenzo De Luca di candidarsi per un terzo mandato. Una decisione che cambia profondamente lo scenario politico e regala un momento di respiro alla segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, da sempre contraria a un’ulteriore candidatura dell’attuale governatore.

Nonostante le forti pressioni e la volontà dichiarata di De Luca di proseguire la sua esperienza alla guida della Regione, anche contro l’indirizzo del partito, ora il PD ha la possibilità di lavorare in serenità alla costruzione di una nuova proposta politica, in vista delle prossime elezioni. Tuttavia, la sentenza apre anche un nuovo fronte: senza la figura di De Luca, la Campania diventa terreno aperto alla competizione, con il centrodestra pronto a giocare le sue carte.

Verso un nuovo schema di alleanze

Il modello di riferimento resta quello sperimentato con successo a Napoli: un’alleanza larga tra PD, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, con un candidato civico o comunque esterno ai tre partiti. A ribadire questa strategia è stato Antonio Misiani, commissario del PD in Campania, che rilancia la linea espressa nei giorni scorsi anche da Roberto Fico, durante un evento romano del M5S.

Ma il dibattito sul limite dei mandati non si ferma alla Campania. Anzi, la questione sembra destinata a propagarsi. Dalla Campania al Veneto, dove anche il governatore Luca Zaia potrebbe essere costretto a rinunciare a una nuova corsa, il dibattito si intensifica e infiamma i rapporti tra le forze politiche.

Il PD all’attacco di Zaia

A nord, il Partito Democratico non risparmia critiche a Zaia. Andrea Martella, senatore e segretario regionale del PD in Veneto, commenta duramente: “Finalmente si chiude un siparietto durato troppo a lungo, reso imbarazzante da una maggioranza confusa e da un presidente che, dopo quindici anni alla guida della Regione, non ha ancora compreso che è giunto il momento di farsi da parte”.

Fibrillazioni nel centrodestra

Nel centrodestra, intanto, crescono le tensioni. La Lega ha finora sostenuto la possibilità di una nuova candidatura di Zaia, ma Fratelli d’Italia reclama il diritto di proporre un proprio nome per la guida della Regione Veneto. E in Campania, Forza Italia prova a raccogliere il consenso dei consiglieri regionali centristi che avevano sostenuto De Luca. Il coordinatore campano, Fulvio Martusciello, ha infatti invitato i dirigenti provinciali del partito a valutare con apertura l’ingresso di questi esponenti nelle liste del centrodestra: “A loro offriamo una casa dove possano sentirsi parte integrante di un progetto di cambiamento serio e condiviso”.

Una nuova fase per il centrosinistra

Il Partito Democratico, consapevole della nuova fase che si apre con l’uscita di scena di De Luca, prepara la sfida con rinnovato impegno. Misiani sottolinea la necessità di costruire una coalizione ampia e coesa, capace di unire le forze progressiste e civiche, puntando su un programma condiviso per il futuro della Campania: “Dobbiamo scrivere insieme una pagina nuova, coinvolgendo chi ha governato in questi anni ma guardando avanti, con l’obiettivo di offrire ai cittadini un’alternativa credibile alla destra. La Campania sarà una delle battaglie politiche più significative della prossima tornata elettorale”.

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