Strade di sangue: troppe vite spezzate nel salernitano. Sempre più croci e fiori sull’asfalto
| di Luigi Martino
Ancora una volta, il silenzio della notte si è spezzato per lasciare spazio alle sirene e alla disperazione. Dopo il tragico incidente che ha strappato alla vita Eugenio Mautone, 32 anni, lungo la strada statale 18 Cilentana tra Pattano e Vallo Scalo, la scorsa notte altre due giovani vite si sono spente a Roccadaspide, in località Fonte. Un destino crudele legato, ancora una volta, alla velocità e alla pericolosità delle strade.
Ma quali sono le cause di queste tragedie che continuano a ripetersi con sconcertante frequenza? Distrazioni alla guida, l’uso indiscriminato dello smartphone, l’abuso di alcol, lo stress di una vita sempre più frenetica? O forse il problema è nelle auto sempre più potenti, affidate troppo presto a giovani ancora inesperti?
Le risposte non sono semplici, ma i numeri parlano chiaro. Nella provincia di Salerno, così come in molte altre zone d’Italia, gli incidenti mortali sono in aumento, e il denominatore comune spesso è l’alta velocità. Le strade, in particolare quelle secondarie, non sono progettate per sostenere la potenza dei moderni veicoli, e basta un attimo di disattenzione per trasformare una curva in una trappola mortale.
Un altro fattore allarmante è il ruolo della tecnologia. Lo smartphone, che dovrebbe semplificare la nostra esistenza, è diventato una minaccia costante quando ci si mette al volante. Un messaggio, una notifica, una chiamata possono distogliere l’attenzione per pochi secondi, ma su una strada percorsa ad alta velocità, quei pochi secondi possono essere fatali.
E poi c’è la cultura della guida, che spesso sottovaluta i rischi. Troppi giovani vedono l’auto come un mezzo di affermazione sociale piuttosto che uno strumento di mobilità. Le macchine di grossa cilindrata diventano simboli di potere e di sfida, e la guida spericolata viene scambiata per coraggio.
Cosa si può fare per fermare questa strage silenziosa? La risposta deve essere collettiva. Serve maggiore educazione stradale, controlli più severi, limiti di velocità rispettati e fatti rispettare. Ma serve anche una nuova consapevolezza da parte di chi si mette alla guida: ogni scelta, ogni comportamento sulla strada ha delle conseguenze, e troppo spesso queste conseguenze sono irreversibili.
Le croci lungo le strade della provincia di Salerno continuano a moltiplicarsi. Oggi piangiamo Eugenio, piangiamo i ragazzi di Roccadaspide, ma domani potrebbe essere qualcun altro. Non possiamo accettarlo come un destino ineluttabile. Fermiamoci a riflettere, prima che sia troppo tardi.
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