Strapazzami, ma in cucina. Ad Eboli storie di violenza e rinascita
| di RedazioneUscire dalla gabbia della violenza si può. L’associazione Dunyaa, in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle Donne, vuole lanciare un messaggio di condanna per quanto sta avvenendo nel nostro Paese e, al contempo, lanciare un messaggio di speranza affinché si interrompa al più presto questa drammatica sequenza di ingiustificabile brutalità perpetrata ai danni delle donne.
L’evento, curato dalla giornalista enogastronomica Carmen Autuori e patrocinato dal Comune di Eboli con il supporto del delegato alle Pari Opportunità Pasquale Ruocco, si terrà sabato 25 novembre alle ore 18.30,presso Sala San Lorenzo.
Due le storie al centro della riflessione: quella di Mary Gyan,una donna ghanese che, dopo aver subito violenza gratuita da bande armate nel suo Paese di origine, ha trovato rifugio in Italia nel 2016, dopo una traversata sulla rotta del Mar Mediterraneo, riuscendo a portare a termine la sua gravidanza e dando alla luce proprio qui, a pochi chilometri da Eboli, la sua splendida bambina Annabella; poi, la storia di Antonella Voza, in arte La Cuoca Strapazzata, che vittima ieri è diventata artefice del suo destino e della sua felicità oggi, attraverso la passione per la cucina.
La storia di Mary Gyan, scritta dalla giornalista Laura Naimoli, verrà raccontata da Liliana De Vivo mentre Antonella mescolerà parole ed emozioni attraverso i sapori della sua cucina racchiusi nel finger food.L’evento, condotto dalla giornalista enogastronomica Carmen Autuori, vedrà la partecipazione attiva di Angela Clemente e del Maestro Vittorio Scarpa che scandiranno i momenti salienti con intermezzi musicali.
«Sono importantissime le iniziative che le associazioni stanno portando avanti su un tema così delicato e sentito e che non smette di sconvolgerci nel profondo – ha affermato il delegato alle Pari Opportunità, Pasquale Ruocco-. Il prossimo 25 novembre sarà una giornata ricca di eventi per riflettere ma anche per dire a gran voce che esistono strumenti concreti per uscire dalla gabbia della violenza e del ricatto. Per questa ragione ringrazio l’associazione Dunyaa, ma anche la cooperativa Spes Unica e il Forum dei giovani che hanno speso le proprie energie per questa nobile causa che l’amministrazione abbraccia in pieno».
«Abbiamo il dovere di contribuire a sensibilizzare i giovani e non solo sul rispetto degli esseri umani in quanto tali – spiega Ibrahim Diop, presidente dell’Aps Dunyaa-. Le mie origini affondano le radici in una società quasi prevalentemente matriarcale: sono le donne a prendersi cura della famiglia, a lavorare, ad accudire gli anziani, a gestire le risorse economiche della famiglia. La violenza non ha colore, ma soprattutto non trova giustificazione in nessuna cultura. Chi usa la violenza contro le donne è unessere ignobile e deve esserlo per tutto il mondo»Inoltre, saranno presenti:Il sindaco di Eboli, Mario Contel’assessore alla Cultura Lucilla PolitoLa comunicazione verrà curata dalla testata Menamó.
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