Sub annega a Capaccio Paestum, due assoluzioni: il fatto non sussiste
| di Redazione
Un verdetto che ribalta la ricostruzione dell’accusa e scagiona completamente gli imputati. Il tribunale di Salerno ha assolto con formula piena Pasquale Ruocco e Sabato Villano, rispettivamente proprietario e comandante del motopeschereccio coinvolto nella tragica vicenda della morte del sub Eustachio Sorvillo, avvenuta due anni fa, nel dicembre del 2023, al largo di Capaccio Paestum.
Secondo l’accusa, Ruocco e Villano avrebbero affidato al sub un’operazione pericolosa – il disincaglio delle reti della loro imbarcazione – senza verificare l’idoneità delle sue attrezzature e senza accertarsi delle sue condizioni psicofisiche. Per la Procura si era trattato di una grave negligenza, tanto da chiedere una condanna a un anno e sei mesi ciascuno, tenendo conto delle attenuanti e della scelta del rito abbreviato.
Ma il GUP Piero Indinnimeo, al termine del processo, ha ritenuto fondate le argomentazioni della difesa, rappresentata dagli avvocati Franco Maldonato e Anna Maria Brando. I periti hanno demolito la tesi accusatoria: Sorvillo si sarebbe immerso con un equipaggiamento inadeguato, ma senza che Ruocco e Villano potessero essere ritenuti responsabili della scelta dell’attrezzatura o delle sue condizioni di salute. Inoltre, il presunto ritardo nei soccorsi non avrebbe avuto incidenza sulla tragedia.
La sentenza stabilisce che il fatto non sussiste, assolvendo quindi i due imputati da ogni responsabilità. Una decisione destinata a far discutere, ma che segna la fine di un processo complesso e dal forte impatto emotivo.
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