Taverna del mozzo, chef Mea: percorso enogastronomico dedicato ai vulcani
| di Annacarla TrediciUn viaggio dal Vesuvio, passando per l’Etna, fino al vulcano Palinuro. Non è un itinerario turistico ma non differisce in emozioni e conoscenza. E’ questo il fil rouge di Quattro calici per quattro portate, un percorso sensoriale enogastronomico ideate da Antonio Stanzione, docente e collaboratore della rivista nazionale ONAV ‘L’Assaggiatore’, a quattro braccia con lo chef cilentano Davide Mea. L’idea primaria dell’evento è quello di far conoscere i territori e i prodotti vitivinicoli che meglio rappresentano quella specifica “identità”, confrontandoli, abbinandoli e coniugandoli a tavola, supportati da ingredienti tipici, interpretati in chiave moderna.
L’appuntamento è per venerdì 24 maggio alle ore 20 nella cornice de La Taverna del Mozzo di Marina di Camerota, dove chef Mea mira a salvaguardare alcuni ingredienti della cucina cilentana a “rischio d’estinzione”, come il maracuoccio di Lentiscosa o i formaggi di vacca e di capra caratteristici di quell’area, realizzati dal maestro casaro Adolfo Valiante dell’azienda “Cicco di Buono”. Ad accompagnare Stanzione in questo viaggio nel gusto, il manager Andrea Giuliano racconterà la storia, il lavoro e i prodotti dell’azienda etnea “Palmento Costanzo” e l’azienda vesuviana “Casa Setaro”, entrambe biologiche e custodi di vigne autoctone prefillossera. Al benvenuto di casa, “Ricotta, alici e pomodoro” sarà abbinato “Pietrafumante”, unico esempio al mondo di Caprettone spumante Metodo Classico prodotto da Casa Setaro. Dalla stessa realtà vitivinicola, “Munazei” Lacryma Christi del Vesuvio Doc sarà pronto a sposare il “Tiepido di Mare”. A seguire, una delle ricette segrete di chef Mea, “Candele con genovese di triglie”, sarà servito con l’Etna bianco “Mofete” di Palmento Costanzo che continua a tenere il ritmo con il suo “Bianco di Sei” sullo “Scottato di Mare con fave e carciofi”.
La partecipazione prevede la prenotazione obbligatoria 3497888445.
©Riproduzione riservata