Mariano Regillo è il “burbero benefico” nel capolavoro di Goldoni
| di Federico MartinoUna straordinaria commedia di caratteri che descrive un mondo vacuo e corrotto, dove soltanto un uomo, dall’apparenza burbera, si staglia moralmente sugli altri con la sua generosa benevolenza. Il capolavoro di Carlo Goldoni “Il burbero benefico” sarà portato in scena venerdì prossimo (4 febbraio) al teatro La Provvidenza di Vallo della Lucania, da due attori di grandissimo calibro come Mariano Regillo e Anna Teresa Rossigni.
La società rappresentata da Goldoni è un mondo colorato ed eccessivo, pieno di sfarzo e vuoto di valori, dove la sordida fluorescenza del marcio prende il sopravvento, trasformando le persone in grotteschi cartoon. Il “burbero” Gerente, però, si rifiuta di partecipare a questo gioco perverso dove il denaro corrompe i cuori. Preferisce nascondersi nella sua passione infantile e pura, il gioco degli scacchi, dove ciascuna persona e ciascun carattere sono esattamente come appaiono e si muovono sulla scacchiera delle norme condivise senza sotterfugi.
Nella versione scenica che sarà presentata alla Provvidenza, la commedia di carattere si trasforma in commedia con canzoni e musiche originali, in una giostra di generi e stili che s’intrecciano a reinterpretare il Settecento. Il conflitto tra essenza ed apparenza è la trama segreta che attraversa l’opera: nulla è come appare. Il “Burbero benefico” vive in quel territorio di confine che va dall’“essere e non essere” di Amleto al Vitangelo Moscarda del pirandelliano “Uno, nessuno e centomila”. Con sublime ironia e frizzante comicità, Goldoni ci ha regalato un personaggio che viene sapientemente interpretato da Regillo.
I grandi spettacoli in programma alla Provvidenza proseguono il 21 febbraio con Giacomo Rizzo e Rosalia Porcaro che presentano “Un turco napoletano”. L’8 febbraio risate assicurate con Lello Arena e Roberto Herlitzka in “Don Chisciotte”. Il 14 marzo gran finale con Loretta Goggi in “Spa, solo per amore”.
A rendere possibile anche quest’anno un cartellone così prestigioso è stato il vescovo della diocesi di Vallo, Giuseppe Rocco Favale, che con dedizione e coraggio prosegue nell’opera intrapresa da oltre 20 anni per il territorio cilentano. Le sue scelte lungimiranti sono state affiancate e sostenute dal direttore del teatro don Guglielmo Manna e dal direttore artistico Carlo Sacchi.
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