Tentarono di uccidere uomo durante rissa: arrivano le condanne per tre giovani

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Tentarono di uccidere uomo durante rissa: arrivano le condanne per tre giovani

Diciott’anni di reclusione complessiva, da suddividere tra i tre giovani condannati per il tentato omicidio di un cittadino gambiano. È questa la sentenza definitiva emessa dalla Corte di Cassazione, che ha confermato le pene di sei anni ciascuno per Gezim Basha (nato nel 1989), Ronaldo Basha (dieci anni più giovane) e Zakaria Elhoussaini (nato nel 2002).

L’episodio risale ai primi di ottobre del 2022, lungo la litoranea di Pontecagnano Faiano, dove i tre aggredirono brutalmente la vittima con coltellate e colpi di bottiglia. Dopo aver beneficiato di una significativa riduzione della pena in Appello, passando dai 12 anni iniziali a sei anni ciascuno, i tre imputati hanno visto la conferma di questa sentenza dalla Suprema Corte, che ha rigettato i loro ricorsi.

L’avvocato Pierluigi Spadafora ha assistito i tre albanesi nel secondo grado di giudizio, riuscendo ad ottenere una riduzione delle condanne originarie inflitte dal giudice Vincenzo Pellegrino a seguito del rito abbreviato. Tuttavia, nonostante la conferma della sentenza di Appello, i tre hanno già scontato parte della pena e, considerando le possibili liberazioni anticipate, il residuo della pena è sceso al di sotto dei quattro anni, permettendo loro di scontare il resto della condanna agli arresti domiciliari.

La notifica degli ordini di carcerazione è stata affidata ai carabinieri della Stazione di Pontecagnano Faiano, guidati dal maresciallo capo Dario Santaniello, e coordinati dalla Compagnia di Battipaglia, temporaneamente diretta dal capitano Donato Recchia. Le forze dell’ordine, insieme alla Sezione operativa, hanno condotto le indagini sul tentato omicidio, assicurando rapidamente i colpevoli alla giustizia.

Il cittadino gambiano ferito si è costituito parte civile nel processo, assistito dall’avvocato Ciro Romano. L’aggressione avvenne in via Mar Ionio, nella fascia costiera di Pontecagnano, dove la vittima fu colpita ripetutamente con un coltello e colli di bottiglia, riportando gravi ferite al polmone, al braccio e alla cervicale. Trasportato in codice rosso all’ospedale Ruggi di Salerno, l’uomo era in pericolo di vita.

Sebbene inizialmente si ipotizzasse un movente legato alla droga, durante il processo è emerso che l’aggressione era il risultato di una lite per futili motivi. La qualificazione del reato come tentato omicidio è stata confermata dalla gravità delle ferite riportate dalla vittima, che è sopravvissuta all’attacco.

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