La primavera del Cilento
| di Maria Antonia CoppolaLa primavera del Cilento potrebbe definirsi la vivacità con la quale tante parti di questo territorio stanno comparendo in questi giorni sulla cronaca culturale, sportiva, sociale. Una sorta di rinascita, una voglia immediata di ristabilire un equilibrio da tempo scompensato. Stiamo assistendo ad un respiro, un soffio vitale prodotto da questo territorio fino ad ora dipendente da un polmone d’acciaio ( disattenzione, disincanto, disamore e disinteresse) che lo ha fatto vivere meccanicamente, vegetare, per una formula scorretta di politica e di arrivismo privato, che ha acquistato il primato sul bene comune, facendo perdere ogni senso al termine collettivo, al termine identità, rendendo i contorni del nostro profilo sociale, culturale, economico e storico non significanti.
La primavera del Cilento è una nuova aria che toglie patine ammuffite dai nostri ‘beni’ e che rende mite e ed efficace il suo discorrere, contrastando i toni prepotenti di chi pensa che turismo sia solo ciò che la stagione estiva produce, propinandoci solo per pochi mesi inutili abbuffate non tenendo conto di quanto digiuno ci sia durante il resto dell’anno, per una mancanza di programmazione e di progetto per lo sviluppo del territorio.
Il buio politico e culturale al quale si è assistito è il buio che cresce nani al posto di grandi uomini. Esempi perdenti, che hanno caratterizzato lo stallo in cui ci troviamo e ancora una volta, il disamore.
La primavera però si sente nelle notizie che danno grande merito a fondazioni, associazioni, cooperative per aver tolto l’impiccio alla politica ‘sonnacchiosa’. Merita citare chi organizza già dal marzo scorso i week end sull’oasi dell’Alento; merita di essere citato chi cura la creazione di una rete museale locale con attività di animazione e promozione turistica sul tema musei e cultura come la cooperativa ‘effettorete’. Meritano di essere citate a Pertosa ed Auletta alcune manifestazioni come l’interessante e innovativo percorso Trekking sulla ferrovia dismessa; il campionato regionale di Canoa nel Tanagro e l’Inferno di Dante nelle Grotte dell’Angelo, volute dalla fondazione MIda.
Un aprile incessante, grazie ad un’associazione, anche per l’evento organizzato da Camerota e Centola, con l’esordio della 1° edizione della corsa del Mito. Oltre 160 partecipanti, con i parenti, gli amici e le squadre di questi corridori, hanno calcato questo lembo di terra che ha sorpreso per le sue bellezze persone che non conoscevano questi luoghi, e che hanno ringraziato gli organizzatori per aver avuto l’opportunità di viverli, correndo, battendo il tempo col passo tra il selciato e il silenzio di un mare chiassoso. La volontà di una sola associazione, Tuttinsieme, ha messo in movimento una macchina di promozione territoriale e turistica meravigliosa. Ha coinvolto emotivamente la popolazione ad una gara che anche i non appassionati hanno amato, aspettando la marea silenziosa passare. Ha collegato e messo in rete per questa manifestazione, enti comunali e associazioni, Protezione civile e gruppi di volontari della Croce Rossa, in un’azione grintosa organizzata nemmeno in due mesi, con risultati eccezionali. Lo spirito libero di questo territorio, lo spirito che non riesce ad accodarsi al disamore al disinteresse, alla disattenzione fin qui tramandati, ha vinto questa Corsa del Mito. Ce ne siamo resi conto quando i nostri sindaci hanno parlato di questo evento come di qualcosa che serve a dare risonanza al territorio, alle nostre bellezze, a ridisegnare la stagione turistica, e quando, in Provincia, l’assessore allo sport ha parlato di turismo sportivo da incentivare e di un sistema che la nostra geografia politica deve attivare.
“Quando, in una gara ci sono grandi campioni, questi richiamano altri campioni a venire, a partecipare e a proporre le loro prestazioni” Questo ha detto Mario Scarpitta, presidente dell’associazione Tuttinsieme, quando si è riferito alle magnifiche prestazioni dei tre campioni internazionali della maratona di domenica. Non facendo caso, che involontariamente stava parlando di sé e di Tuttinsieme.
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